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Via S.S. Cosma e Damiano 34/1 38100 TRENTO

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Convocazione assemblea dei soci

Trento, 13 giugno 2016

Cari amici,

è convocata l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio consuntivo 2016

e preventivo 2016.

L’incontro è fissato per sabato 25 giugno 2016 ad ore 21 in prima convocazione

e per

DOMENICA 26 GIUGNO 2016

ad ore 10:30

in seconda convocazione, presso il rifugio Sores, Tres – località Predaia (val di Non).

Questo è l’ordine del giorno:

→ ore 11: S. Messa

→ ore 12: pranzo (quota di e 10, come l’anno scorso)

→ ore 14: relazione di Roberta sulle iniziative di Canalete e sulle nuove neces-

sità di padre Remo.

→ presentazione ed approvazione del bilancio 2015

→ bilancio di previsione 2016

→ varie ed eventuali.

Con l’occasione vi ricordiamo la possibilità di devolvere il 5 per mille nella di-

chiarazione dei redditi a Canalete. Basta indicare il codice fiscale: 96074310226.

Con una cordiale stretta di mano

Roberta Segalla

Elio Pisoni

Silvio a Beccara

Circolare Pasqua 2016

El Viernes, 27 de mayo, 2016 7:24:11, Remo Segalla <remolabarca30@yahoo.com> escribió:
Miei cari,
finalmente posso andarvi notizie.
Questa volta non parlo della Colombia e del momento che stiamo vivendo intorno al problema della PACE e alla possibile firma dei patti fra Goberno e le FARC.
La secretaria di Maria T., per piacere, migliori il mio italiano. Grazie.
Saluti cari,
vostro Remo

COMUNIDAD MARIANISTA “NUESTRA SEÑORA DE LA CARIDAD”

Carrera 78, N°48A-31 Sur – Barrio “Perpetuo Socorro” – BOGOTÁ (Colombia) – Tel. (1) 6967564

E-mail: remolabarca30@yahoo.com

PASQUA DELLA RISURREZIONE DI GESÙ 2016

PENTECOSTE DELLO SPIRITO 2016

MESE DI MAGGIO, MESE DI MARIA

Miei Cari e care Persone Amiche,

con gioia continuo il dialogo periodico con voi, in questo tempo di Vita e di Speranza, perchè celebriamo la vittoria del Signore Gesù sulla morte.

1.-CAMBIO DI COMUNITÀ.

Per quanto mi riguarda, da dopo Natale fino adesso sono avvenuti certi fatti, che quacuno di voi già conosce.

L’improvviso e imprevisto cambio del mio servizio pastorale. Gli spostamenti, in Colombia, si decidono verso la metà di dicembre, perchè l’inizio delle attività scolastiche e pastorali concincide con quello dell’anno, in gennaio, cioè.

Però, una circonstanza interna ha mandato all’aria i progetti previsti per il 2016 nella comunità cristiana del nostro Beato Fondatore, e, dalla fine di gennaio mi ritrovo nella Parrocchia “Madonna della Carità”, dove ero arrivato quattro anni, dal Ciocó, e da dove ero partito due anni fa verso le falde dei monti orientali di Bogotà.

C’è voluta più o meno una settimana per inghiottire il cambio; forse non l’ho ancora digerito… Il Signore mi perdoni e le vostre preghiere mi aiutino ad assumere pienamente la realtà attuale, senza andare dietro al sogno di stare con i quartieri più poveri ed abbandonati della parrocchia Chaminade o di tornare nel Ciocó per finire lì i miei giorni …

2.-ULTIMI GIORNI NELLA PARROCCHIA DEL “BEATO GUGLIELMO GIUSEPPE CHAMINADE”.

Le ultime settimane di dicembre sono state movimentate perchè il Ministero dell’ Istruzione ha tolto l’appoggio económico al Collegio dove lavoravano a tempo completo due confratelli della mia comunità. Genitori ed alunni han cercato invano di far desistere il Provveditore agli studi dalla decisione;ci sono state proteste; interviste televisive;… non è servito. Gli alunni, 800 in tutto, dovevano cercare altri collegi lontani dalla casa, mentre la comoda costruzione e i suoi estesi spazi verdi (cosa quasi impossibile da trovare negli altri licei al Sud di Bogotá) abbandonati.

Da dopo Natale fino al 2 gennaio, con altre persone, ho avuto la gioia di passare casa per casa e consegnare direttamente o mettere sotto la loro porta il Calendario della Parrocchia

Ne abbiamo fatti stampare 6.000! Sono andati a ruba, come pane appena uscito dal forno.

È una iniziativa che, pur essendo piccola e limitata, mi ha permesso di avvicinarmi momentaneamente a ogni famiglia della comunità parrocchiale, con l’augurio: “Che ogni giorno di quest’anno 2016 sia colmato di misericordia, ricevuta (dal Signore) e data (agli altri)!”

Certo, non è mancata la tristezza che, propio la Notte di Natale, nel territorio della parrocchia siano state ammazzate due persone, un signore, papà di cinque bambini piccoli, e una signorina di 18 anni… E il primo gennaio, un’altra persona.

Nel frattempo, abbiamo potuto eseguire lopera del tetto della Chiesa, grazie all’aiuto di Marisa Avancini (GRAZIE, MARISA!) e della Archidiocesi e della gente. È completamente nuovo e, adesso, la pioggia cade e scorre fuori della Chiesa, non già dentro.

3.-INTERMEZZO COLOMBIANO.

A propósito di pioggia, in questi primi mesi dell’anno, per il fenómeno del Niño (bambino), abbiamo sofferto una forte siccità e le centrali elettriche sul punto di non poter funzionare; soprattutto ne hanno risentito i contadini, che hanno perso i raccolti e gli allevatori delle grandi pianure verso l’Orinoco, che han visto morire i loro capi di bestiame per mancanza di foraggio verde.

Per fortuna, da aprile sono riprese le piogge.

Chi sta molto male sono i nostri vicini equatoriani per il terribile terremoto che ha colpito unestesa regione di quel paese fratello.

Abbiamo notato molta solidarità. Nella tragedia si sprigionano raggi di luce.

4.-NELLA PARROCCHIA “MADONNA DELLA CARITÀ”.

Adesso sono qui. La gente che frequenta la Chiesa e anche le persone per la strada mi dimostrano molto apprezzamento ed affetto. Non sono un estraneo. Io stesso mi meraviglio della buona memoria della gente. Non so se la vostra è altrettanto sveglia e vi ricordate un poco della situazione di questa comunità.

In breve, vi diró che è abbastanza popolata; calcoliamo intorno ai 30.000 abitanti; sono di classe media e media-bassa; impiegati, operai, domestiche, commercianti; non mancano risacche di povertà; un campione di questa situazione è la distribuzione di 120 sporte di alimenti ogni mese e, ogni giorno, una media di una persona al giorno che chiede qualcosa per dare da mangiare ai bambini, soprattutto mamme abbandonate dal papà dei figli; in più, funziona una mensa parrocchiale dove fanno pranzo ogni giorno una novantina di bimbetti e di ragazzi.

Celebriamo cinque Messe ogni domenica, e la chiesa si riempie sempre; sono molti, però non sono 30.000; la maggior parte sono fedeli di mezza etá o anziani; ci è difficile mantenere viva la fede in Cristo nelle nuove generazioni.

È questa la sfida al nostro impegno pastorale: non solo conservare la fede delle persone che sono costanti nella loro pratica, si tratta di inserire nel cammino della fede cristiana i giovani e i bambini, e di motivare e sostenere quelli che hanno abbandonato il contatto con il Signore e il suo Vangelo.

5.-OPERE.

Passando a un altro tema. Vi chiederete, nella nuova situazione della mia vita missionaria, dove dirigere le vostre offerte, considerando che l’attuale parrocchia riesce a sostenersi autónoma…

Penso che – in questo anno di assestamento – possiamo continuare ad aiutare la mensa del quartiere San Ignazio della Parrocchia del “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade” ed anche appoggiare la futura costruzione della “Casa dell’Incontro”.

Non c’è dubbio che il cambio dei parroci ha provocato una sosta nellesecuzione del progetto, tanto sognato da me.

Ancora è a mio carico portare avanti le pratiche per ottenere il permesso della costruzione… Spero di poterlo fare in queste prossime settimane, approfittando di una pausa infrasemestrale delle attività scolastiche e catechetiche nel mese di giugno, quando approfittiamo anche per i nostri Esercizi Spirituali annuali.

Prima che il Papa la suggerisse a tutte le Diocesi, mi era venuta in mente un’altra opera e l’ho proposta alla gente: un “Monumento alla Misericordia” per mantenere vivo il ricordo di questo “Anno Santo della Misericordia”, da costruire qui nella nostra parrocchia, come un piccolo asilo per persone anziane sole, una casa per giovani caduti nella droga, un luogo di accoglienza per sfollati,…

Probabilmente rimarrà un progetto e un sogno.

6.-LA MIA COMUNITÀ.

Finisco, completando la notizia iniziale.

Con lo spostamento è cambiata anche la comunità fraterna della quale sono parte, e che ha assunto la responsabilità di due opere: la Parrocchia e un Collegio privato, che dipende dalla Diocesi, con quasi 600 alunni, e si trova in una parrocchia non molto distante dalla nostra. (Io vi arrivo in sei-sette minuti di bicicletta).

Siamo quattro marianisti: uno è colombiano, il più giovane, fratel José Reinel, che è responsabile dell’animazione pastorale del collegio; due spagnoli, p.Manolo, di 82 anni, pieno di energía, che dà un prezioso aiuto nella parrocchia, e fratel Pedro José, con il quale sono vissuto per cinque anni a Lloró e che è il rettore del collegio, e un italiano-equatoriano, che sono io, párroco e cappellano del collegio.

C’è una buona intesa fra di noi, e questo vuol dire molto.

7.-200 ANNI DELLA FAMIGLIA MARIANISTA.

Le Suore Marianiste e i Marianisti stiamo celebrando 200 anni della nostra Fondazione.

Ci rallegriamo e benediciamo il Signore e nostra Madre Maria per tutto quanto la Famiglia Marianista, durante due secoli, ha realizzato per il Regno del Padre nel mondo.

Preghiamo che questo anniversario favorisca una rinascita e un nuovo slancio missionario delle due Congregazioni religiose.

Prego per voi e voi pregate per me.

Un abbraccio grande che arrivi affettuosamente a tutte e tutti, con abbondanti benedizioni,

vostro Remo

P.S. Durante gli Esercizi Spirituali, dal 20 al 25 giugno, mi ricorderete e mi ricorderó di voi specialmente. CIao.

María Contini, la madre misericordiosa de los indígenas.

Care sorelle e cari fratelli,
 
oggi,, 2 marzo, ricordiamo como viva Maria Contini, data della sua imprevisto viaggio alla Casa del Padre.
Gli ultimi anni della sua interrotta esistenza, lei aveva scelto di viverli nella Casa Campesina di Latacunga per accogliere con affetto di madre i ratelli che arrivavano a quella casa, ed aveva il volto dei facchini, dei mendicanti, degli ammalati senza un appoggio e degli indigeni.
Per questo, quel luogo, quell’edificio, quel posto poteva essere chiamato CASA DELL’ACCOGLIENZA MISERICORDIOSA.
 
Chiediamo alla nostra indimenticabile Maria, definita dal vescovo Raul “Madre degli indigeni”, che – dalla CASA DEL PADRE MISERICORIDOSO, il Cielo di Dio, – continui a proteggere, benedire, accompagnare la Casa Campesina, che conservi questa la vocazione per la quale ha sido edificata, que si rinnovi nella dedicazione di coloro – oggi – prestano il loro servizio, che giovani equatoriani
scelgano di essere marianisti per servire misericordiosamente le persone sfavorite della nostra società.
 
Cosí Maria, con Gesù e l’altra Maria, Madre e Madrina della Casa Campesina, saranno felici e contenti, e spargeranno la loro grzia, la loro tenerezza, la loro benedizione sopra le persone che servono, che sono accolte, che passano la notte nella Casa Campesina di Latacunga.
 
Uniti nella supplica, nella speranza, nell’impegno di servire, nella misericordia ricevuta e data.
Con affetto grande,
Remo

Natale 2015

COMUNIDAD MARIANISTA DEL “BEATO GUILLERMO JOSÉ CHAMINADE”

Carrera 1, N°52A-34 Sur – Palermo Sur – BOGOTÁ (Colombia) – Tel. (1) 4664570 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

NATALE DEL SIGNORE GESÙ

ANNO NUOVO 2016: ANNO DELLA MISERICORDIA

Miei Cari e care Persone Amiche,

con i giorni che passano finiscono gli anni della nostra vita, ed ogni giorno ricominciamo a vivere. Per noi credenti, il nuovo inizio sia la Nascita del Signore e l’apertura dell’Anno Santo della Misericordia, avvenimenti di oggi, che ci sollecitano e aiutano a vedere il presente e il futuro con gli occhi misericordiosi del Padre e del Bambino di Betlemme. Questo nostro tempo così contradditorio, così enigmático, così difficile da capire, così problemático, così bisognoso di compassione, e quindi così facile da amare!

Come state? come vi sentite in Italia, in Europa?

Come stiamo noi qui, lontani dagli attentati terroristici e dal flusso incontenibile di quanti fuggono dai fuochi del Medio Oriente e dalla miseria dell’ Africa?

Bisogna distinguere, come sempre, i diversi piani di analisi, quello della strada, della gente comune, delle famiglie popolari dei nostri quartieri periferici, quello delle famiglie agiate, quello dell’ economía nazionale e quello della politica.

Non sono né un politico né un economista… Vedo e sento i problemi della mia gente.

1.-Elezioni municipali.

Alla fine di ottobre, si sono realizzate le elezioni dei sindaci e dei consiglieri di tutti i comuni del paese. Non si sono verificate grandi sorprese… Certo, lasciano stupefatti i numerosi casi di candidati che sono sotto processo, soprattutto per la loro relazione con le forze paramilitari o per corruzione, per non parlare di un signore eletto sindaco stando in prigione…

La grande novità è la svolta politica nella nostra metropoli bogotana: dopo una quindicina di anni con governo di sinistra, avremo dal primo gennaio un sindaco di centro destra, che è già stato sindaco, lasciando un ricordo dolceamaro.

Il sindaco di Bogotá, per il numero di abitanti di questa e per le istituzioni presenti, è praticamente la seconda autorità più importante della Colombia.

I grandi problemi della nostra immensa città, sfide enormi per chi è chiamato a governare e a cercare il bene di tutti, sono: la sicurezza e i trasporti.

Nel primo caso, basta ricordare che per lo meno un membro di quasi tutte le famiglie è stato vittima di un assalto o un furto per le strade o nei bus; anch’io un anno fa ho fatto questa esperienza; il più gran commercio sono i telefonini, per uno si può arrivare all’omicidio…È normale sentire la gente che ti consiglia di stare attento, di non andare solo, di non passare per la tal via. Si vive in una continua tensione. Pensate alle mamme quanto si preoccupano per i loro figli, e come si devono sentire ogni volta che questi sono fuori casa!

E spostarsi in città è sempre un problema. C’è, è vero, un grande sistema di trasporto, che proprio in questi giorni compie 15 anni di funzionamento, e che si chiama “Transmilenio”; è una specie di metropolitana su strada; sono bus rossi articolati di due o tre vagoni, con fermate e con percorsi esclusivi. Ogni giono muovono 2.500.000 persone! Dai quartieri distanti (non da tutti; per esempio nel nostro non esiste questo servizio) partono bus che portano gratis la gente dove c’è una stazione.

Nelle ore di punta, la situazione si volge alluncinante per le spinte e le pressioni di tutti che hanno fretta di arrivare in tempo al loro posto di lavoro o di studio.

Uno non sa mai quanto tempo impiegherà per compiere un percorso cittadino. Sono ore e ore, ogni giorno, che le persone sono obbligate a buttar via, e che aumentano lo stress, già a alti livelli, della vita quotidiana.

Come non sentire il dramma di tante mamme, capo famiglia, che escono da casa alle 5 della mattina e ritornano verso le 7 della sera, se non dopo?! Di notte o prima dell’alba, preparano da mangiare per i figli, regolano via la casa, lavano i vestiti, li stirano,… Quando dialogare in famiglia? quando riposare? quando sentirsi persona?

2.-Cammino verso la pace.

Da tre anni, rappresentanti del Governo nazionale e delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia) si trovano a Cuba per cercare gli accordi che sfocino nella pace definitiva del nostro Paese, dopo 60 anni di guerra civile, con milioni di vittime, dirette o indirette, da quelle che sono state ammazzate agli sfollati senza numero.

Sono stati fatti passi significativi. Papa Francesco, in due o tre occasioni ufficiali, ha dato il suo appoggio a questo processo. Il presidente ha posto una data limite per firmare gli accordi di pace: marzo del prossimo anno 2016.

È di questi giorni l’intesa circa la “giustizia” da applicare ai guerriglieri.

Evidentemente, si tratta di uno dei punti più difficili e delicati.

Si è trovata una formula speciale per superare lo scoglio di mettere in prigione per sempre i capoccia, che hanno ammazzato e fatto ammazzare centinaia di persone: “giustizia transitoria” invece di “giustizia penale”.

Nel fondo, bisognerà cercare, salvando la facciata giuridica, anche nel rispetto di norme internazionali, il perdono e la riconciliazione, già in una dimensione umana superiore, religiosa, nella línea della proposta cristiana, sull’esempio del Signore Gesù.

È molto duro perdonare. È sublime perdonare. È del Padre, in Cristo, perdonare.

È bello e commovente constatare che ci sono vittime che hanno perdonato.

Il caso significativo è della gente e del párroco di Bojayá (nel Chocó), dove, nella chiesetta luogo di rifugio sicuro per la gente che scappava dal fuoco incrociato di gruppi armati opposti, il 2 maggio 2002, le FARC hanno lanciato un bombola del gas, provocando la morte di 79 persone, specialmene donne e bambini.

Il perdono si chiede e si dà e si riceve o non si chiede; in alcuni casi – di eroismo – solo si dà, senza il pentimento del colpevole, però sempre si riceve.

3.-“Casa del Encuentro”.

Il sogno di avere la nostra “Casa del Encuentro” è reale. Purtroppo le scadenze previste non sono state rispettate; ancora non abbiamo i piani definitivi della costruzione.

Sto dubitando che si possano presentare i documenti per avere il permesso di costruire, prima della fine dell’anno.

Anche ottenendo l’autorizzazione per iniziare i lavori, fino ad oggi, non potremmo farlo per mancanza di fondi sufficienti.

Prevedo una costruzione per tappe, secondo il gettito delle offerte della comunità e degli aiuti foranei.

3.-Tetto della chiesa parrocchiale del “Beato”

E ci è arrivata una imprevista tegola sulla testa. Nel caso specifico, è proprio così. Dopo circa 40 anni dalla costruzione, il tetto della Chiesa in eternit fa acqua da molte parti, e non basta, né è opportuno, né conveniente eseguire qualche rattoppo. La tegola che è cascata sulla zucca della parrocchia pesa euro 11.200, (al cambio attuale a pesos).

Grazie, Marisa Avancini, che hai fiutato questo problema e hai già contribuito con quasi la metà della spesa (nel momento della tua offerta il cambio era più basso).

Stiamo facendo per la Festa del Patrono, il beato Guglielmo Giuseppe Chaminade, una lotteria di una lavatrice, che aiuterà, in parte, a raccimolare la somma necessaria.

I lavori li cominceremo dopo le feste di Natale e inizio d’anno.

3.-ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA.

Papa Francesco, con i suoi 79 anni, è una fonte continua di energía evangelizzatrice.

Le sfide all’annuncio del Vangelo di Cristo, che presenta la società attuale e la storia presente di questa nostra umanità, come qualsiasi problema o difficoltà, possono essere sentite come barriera insormontabile per la loro complessità e gravità, che ci blocca, o come pedana, nella quale ci si appoggia e si fa forza per lanciarci più in là e più in alto.

È questione di atteggiamento interiore.

Devo confessare che, attualmente, sto passando per la tentazione (è una grave tentazione!) di scegliere il primo, di fronte ai pochi cambi o a certi retrocessi che si sono generati nella comunità da quando sono arrivato a questa parrocchia (sono due anni, già).

Ripeto con fiducia le parole del ‘Padre nostro’: “Non lasciarci/mi cadere nella tentazione”. Chiedo la vostra preghiera. E ripeto: “Venga il tuo Regno, o Padre”, “che io sia uno strumento disponibile senza nessun tipo di resistenza, docile, generoso, idealista, nelle mani di Colui che tutto può, e che fa miracoli con mezzi limitati e fragili, como sono io.

In queste ultime settimane, abbiamo celebrato la conclusione dell’anno catechistico, con 250 bambini e ragazzi che hanno fatto comunione per la prima volta con il Corpo Eucaristico del Signore Gesú; e con 45 giovani e 15 adulti, che, con il dono dello Spirito Santo, possono essere gli apostoli del Vangelo, oggi, e i servi della nuova società, secondo il progetto del Regno di Dio.

Conosciamo l’attuale difficoltà a impegni seri e duraturi; manteniamo la fiducia e la speranza che, fra tanti, un certo numero mantenga il contatto gioioso con Gesù e si impegni con entusiasmo in una delle molte attività pastorali della parrocchia.

La celebrazione della Misericordia del Padre, in Cristo, che è costante e ordinaria, sia, quest’anno, “straordinaria”, nel sentirci amati, compresi e perdonati, e nel trasmettere questa profonda personale esperienza di fede a tutte le persone con le quali entriamo in contatto.

Che ognuno di noi, sia per gli altri, como lo è Gesù, il VOLTO DELLA MISERICORDIA DEL PADRE.

La santa Notte di Natale, inginocchiamoci davanti al presepe, alla grotta, alla stalla, dove nasce il Signore, bambino indifeso e dipendente, per accogliere profondamente, dentro, in noi, la forza unica di un Dio rimpicciolitosi per la sua immensa MISERICORDIA, che gli permette essere uno di noi e abitare nel nostro cuore!

Tanti, tanti auguri di un NATALE MISERICORDIOSO e di un anno costellato, giorno dopo giorno, da gesti concreti di MISERICORDIA ricevuta e data.

Con affetto,

vostro Remo

E non dimentichiamo…

…che possiamo sostenere padre Remo e i suoi progetti di Misericordia con una preghiera speciale e anche con un contributo concreto versando un’offerta a:

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Pasqua 2015

COMUNIDAD MARIANISTA DEL “BEATO GUILLERMO JOSÉ CHAMINADE”

Carrera 1, N°52A-34 Sur – Palermo Sur – BOGOTÁ (Colombia) – Tel. (1) 5164374 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

PASQUA DELLA RISURREZIONE DI GESÙ 2015

Miei Cari e care Persone Amiche:

Con la gioia della Risurrezione del Signore Gesù conversiamo un poco di quello che sta succedendo in questo angolo della terra, in Colombia e nella parrocchia del Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade.

1.-Comunità religiosa arricchita.

Questa è una bella noticia. Fino all’anno scorso, in questa stessa zona e in costante comunicazione fra di loro, come aiuto mutuo, vivevano due piccole comnità marianiste: 3 confratelli nel Collegio “Fe y Alegría”, ed altri 3, nella parrocchia. Da gennaio, ci siamo runiti in una sola comunità di 5 membri, e siamo: p.Jesús Antonio Obando, colombiano, preside del collegio e viceparroco, fr.Edwar Palacio, colombiano di Lloró, responsabile dell’animazione cristiana del collegio e della pastorale giovanile della parrocchia; fr.James Élie, haitiano, studente universitario; fr.Julio César Sánchez, neoprofesso, colombiano, studente universitario; ed il sottoscritto.

I primi due trascorrono le loro giornate nel collegio e gli altri due all’università. Il momento forte della nostra vita comunitaria è la intensa preghiera all’inizio di ogni giornata, quando, alle 5:00, ci ritroviamo nella cappella disposti a servire il Signore e i nostri fratelli, in alleanza con Maria.

2.-Terreno per la Canonica.

Parlare di “canonica” non è molto esatto, però lo uso per intederci; difatti, voi vi chiederete: e dove vive adesso Remo? La casa che occupiamo è proprietà della Congregazione dei Marianisti, ed è stata costruita pensando alla formazione dei nostri aspiranti, nella loro tappa iniziale di formazione prima di entrare al noviziato, ed è abbastanza grande, senza essere un palazzo…; allo stesso tempo serve per residenza del párroco, che è marianista. Però se noi, per motivi che non possiamo prevedere, lasciassimo este servicio pastorale, il futuro párroco diocesano non avrebbe una canonica dove vivere.

Per di più, la nostra parrocchia existe in quanto tale solo dal 2001, anche se precedentemente alcuni sacerdoti si sono susseguiti per serviré pastoralmente quesa gente, ed hanno costruito con grandi sforzi la chiesetta; e non solo, asili e case per mense e doposcuola, funzionanti a tutt’ora, che sono animati e amministrati dalla “Fundación Chaminade”. Per questo, la parrocchia non ha sale, né saloni dove fare le riunioni e realizzare incontri specifici della vita cristiana della comunitá; e tutto si fa nella chiesa;per fortuna, un collegio, diretto dai marianisti, ci presta le aule per la catechesi, dove si riuniscono ogni sabato più di 300 bambni, ragazzi e giovani che si preparano, con i sacramenti, a vivere la loro vita cristiana intensamente. Lo speriamo.

Da anni, quindi, la Archidiocesi insisteva affinchè si costruisse una casa per il párroco e per i gruppi parrocchiali.

Finalmente, in febbraio, abbiamo comprato un terreno di 130 metri quadrati, a 200 metri dalla Chiesa, con questo scopo. Avevamo un automobile, che cominciava a dare colpi, e lo abbiamo venduto come base per la compra. Soprattutto siete intervenuti voi, con i fondi già raccolti dalla ONLUS “Canalete” e in un conto a Riva. Grazie, grazie, grazie! Il Signore scriva i vostri nomi nel suo cuore!

E così, adesso siamo proprietari di un terreno più che per una canonica, è per una CASA MULTIUSO, della quale ancora non scegliamo il nome; al momento, suona “CASA DELL’INCONTRO”.

Un passo è stato dato. Adesso, cerchiamo un architetto per i piani e i … soldi per costruire

3.-La violenza e la pace.

Forse ricordate che, per Natale, avevamo lanciato una campagna contro ogni tipo di violenza e per la consegna di armi “bianche”: “Una blanca Navidad, sin armas blancas”. Il risultato non è stato lo sperato. Avremmo dovuto preparare meglio il terreno, la sensibilizzazione e la propaganda.

Purtroppo, la violenza non è diminuita se ci atteniamo ai fatti concreti, molto dolorosi. Secondo la polizia, nel territorio della parrocchia, durante i primi mesi dell’anno si sono verificati 8 assessinati di persone giovani! Purtroppo sono episodi all’ordine del giorno, che entrano nelle fredde statistiche delle autorità, e spariscono nella dimenticanza o servono nei periodi di propaganda elettorale.

Sí, ha scosso profundamente l’opinione pubblica colombiana e il cuore delle persone con un minimo di sensibilità ciò che è successo in un regione orientale della Colombia. Una famiglia, dopo aver minacciato ad un’altra perchè se ne andasse da un terreno che le interessava, non essendo riuscita nello scopo, è arrivata all’estremo di pagare dei sicari (e c’è chi vive di questa incredibile e orrenda professione) affinchè ne facessero fuori i figli, e così, il 4 febberaio, sono stati ammazzati Deinner Libardo di 4 anni, Laura Ximena di 10, Juliana di 14 e Samuele di 17; il quinto fratello si è salvato miracolosamente dalle pallottole della pistola assassina dei suoi 4 fratelli.

In chi cultura viviamo? Siamo umani? Siamo cristiani? Le formule per identificare e definiré questi fenomeni si moltiplicano. Cultura della violenza, cultura del “sicariato”, cultura del disprezzo della vita, cultura dell’ “io”, cultura della “vita non vale niente”,…

A Cuba continuano, fra alti e bassi, i dialoghi per arrivare alla pace con las FARC (l’altro gruppo guerrigliero ELN ancora non si decide a sedersi intonro a un tavolo…); a qualche accordo si è arrivati, come,da una parte, a non fare più attentati, né, dall’altra, bombardare i campi dei guerriglieri nella selva, come pure iniziare il lungo procedimento di rendere inattive le mine antipersonali disseminate in tutto il territorio nazionale.

Se adesso viviamo in un clima di guerra con i suoi meccanismi, se si arriva a firmare la pace, bisognerà pensare e mettere in moto altre dinamiche: come fare giustizia? come riconciliarsi? come perdonare? come riparare i danni fatti? come sanare le ferite del cuore? come risarcire le milioni di vittime della guerra interna di questi ultimi sessant’anni? come occupare le forze degli uomini che – speriamo – abbandoneranno le armi?

È dell’altro giorno la notizia che la povertà sta diminuendo nel nostro Paese. Nel 2002, i colombiani considerati “poveri” constituivano il 49,7 %, mentre, nel 2014, l’anno scorso, rappresentano il 28,5 %; c’è una grande differenza. Lo Stato considera che una persona sta al di sopra del livello della povertà quando disponde mensilmente con poco più di $211.807, cioè 75-80 euro, cioè con 81 euro mensili, in Colombia, uno non è più un povero!

4.-La “Nuova Evangelizzazione”.

Nei precedenti dialoghi con voi aprivo il mio cuore circa la preoccupazione per come annunciare il Vangelo di Gesù oggi e alle persone che stanno nel territorio che corrisponde alla parrocchia del “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade”, e per far presente il Regno del Padre in questa società.

Ho pregato, continuo a pregare, mi metto in discussione, cerco…

Sarebbe bello, e troppo facile, trovare una “ricetta mágica evangelizzatrice” per portare le persone verso una profonda fede, una grande fiducia nel Dio Padre e una grande fraternità, frutto del rispetto, della giustizia e della solidarietà. Esistirà questa ricetta?

Non ci vedo chiaro, lo confesso.

Per il momento portiamo avanti le tradizionali attività della parrocchia, cercando di imprimere loro un accento nuovo, coinvolgendo il maggior numero possibile di laici impegnati. “La messe è molta e gli operai sono sempre pochi”; già lo diceva Gesù.

La nostra Madre Maria mantenga viva la nostra fede, audace la nostra speranza e generosa la nostra carità.

La Pasqua del Signore Gesù sia una esplosione di luce radiosa nella nostra vita, nella nostra famiglia e nella nostra comunità.

Il Signore risorto sia la meta del nostro camminare di ogni giorno e sia la piedra viva nella quale ci appoggiamo e ci sentiamo sicuri per guardare avanti con fiducioso ottimismo.

Per concludere vi dirò che sto molto bene, arrivato anch’io in febbraio ai 70 anni, senza un malessere físico, senza i normali acciacchi, con forze che mi permetono andare in bicicletta su queste salite; grazie al Signore.

Grazie alla vostra preghiera. Preghiera che ci ottenga l’altra salute, la “pastorale”, per annunciare ai vicini e ai lontani, che sono la maggioranza, che Cristo Risorto è vita per tutti e felicità piena per chi crede in Lui e lo segue.

Un forte e gioioso abbraccio pasquale dal

vostro Remo

Email 3 marzo 2015

3 marzo 2015
Care sorelle e cari fratelli della Chiesa Tridentina:
Viviamo il Tempo della Quaresima come cammino di conversione personale per essere migliori discepoli del Risorto e per vivere più intensamente la fraternità.
Cerchiamo di porre in pratica le tre azioni suggerite dalla tradizione secolare dei credenti in Cristo per questo tempo liturgico: PREGHIERA – DIGIUNO -SOLIDARITÀ.
Ogni anno, con le vostre rinunce, aiutate fratelli di altre latitudini.
La gente, con la quale sono vissuto in questi ultimi 35 anni, ha ricevuto il frutto della vostra generosità. Sempre riconoscente.
L’urgenza mi spinge ad essere sfacciato e a chiedere qualcosa in più, ben sapendo che in altre zone del mondo la povertà e la fame sono ancora più evidenti che nella mia attuale parrocchia al sud-est di Bogotá.
Da anni, funzionava una mensa per bambini e persone adulte sole nel quartiere “San Ignacio”, sostenuta da offerte provenienti dalla Spagna. L’anno scorso, quando sono arrivato qui, mi son trovato di fronte alla decisione di chiudere questo servizio, per sospensione dell’aiuto sagnolo.
Però, con l’appoggio della ONLUS “Canalete” di Trento e il vostro contributo quaresimale (euro 1.500), abbiamo potuto mantenere la mensa a favore di un centinaio di persone.
Quest’anno, in gennaio (le attività educative e pastorali, in Colombia, cominciano o ricominciano in questo mese), ci si è trovati di fronte alla stessa situazione, senza la garanzia dei fondi per riaprire la “Mensa di San Ignacio”, e,quindi, con l’impossibilità di portare avanti questo servizio.
Osando, e con la fiducia di ricevere gli aiuti necessari, abbiamo deciso di continuare.
La somma, che mi sono impegnato a cercare, è di Euro 10.000 per quest’anno 2.015; il resto lo chiederemo ad altre parti.
Non chiedo tutta questa somma a voi. Per il momento, desidero sapere se potete aiutare con qualcosa in più del tradizionale contributo annuale della Quaresima.
Solo dirvi: “GRAZIE DI CUORE!”.
Con Maria seguiamo Cristo Gesù nel suo itinerario pasquale di Morte e Risurrezione.
Pregate per me e io per voi.
Con simpatia,
p.Remo
Annesse tre foto della zona di San Ignacio, con l’edificio dove funziona un doposcuola e la mensa. Ciao.

Email 1 Febbraio 2015

Miei cari,
oggi celebriamo, un po’ in ritardo, la festa del Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade, patrono della nostra parrocchia. Con molta semplicità. Non è come la “sagra” dei nostri anni giovanili.
Martedí, se il Signore lo permette, avremo la scrittura=la proprietà del terreno nel quale costruiremo la CASA PASTORALE o CASA MISSIONARIA.
Grazie al vostro aiuto e di altre persone.
La nostra comunità apporta con $(=pesos colombiani)14.000.000, e dall’Italia sono arrivati gli altri $31.000.000.
Domenica scorsa stavate riuniti per assumere come vostra questa nuova impresa.
Il Signore ricompensi la vostra generosità con pace nel vostro cuore e in ognuna delle vostre famiglie.
Avevo cercato di farvi arrivare per l’Assemblea il calendario della Parrocchia; non ce l’ho fatta (vi diró il perchè: il costo esorbitante); e l’ho mandato da Roma, per mezzo di un confratello che stava qui a Bogotá in un inconro dei formatori marianisti.
¿È arrivato?
Mi ha colpito (come sempre) l’entusiasmo e la decisione di Robi: “Voglio essere io l’architetta della Casa Missionaria!”
Vi saluto e vi auguro ogni bene.
Con affetto,
Remo

UNO SGUARDO AL FUTURO

Padre Remo Segalla dopo un periodo di ambientamento e di conoscenza della sua nuova realtá missionaria a Santafé de Bogotá, oltre al progetto “Asilo e Dopo Scuola” sta pensando a ulteriori attivitá di sviluppo economico-sociale tarate sui bisogni della vita urbana.

Tali progetti vogliono rivolgersi in particolare ai giovani uomini per offrire loro l’opportunitá di imparare un lavoro artigianale che possa permettere una vita dignitosa e in alternativa alla criminalitá, spesso utilizzata come principale fonte di guadagno e causa di incarcerazione e mortalitá precoce.

Tale attivitá futtura vuole inoltre supportare le donne della cittá, che nella societá di Bogotá rappresentano il perno della famiglia trovandosi spesso da sole a sorreggere la responsabilitá della famiglia sia in termini di accudimento ed educazione dei figli, sia in termini economici e di sostentamento, per via degli alti tassi di incarcerazione e di mortalitá che coinvolgono i loro uomini.

 

Terreno per la Parrocchia

Miei cari,
Il 9 gennaio, abbiamo consegnato i primi pesos 10.000.000 per acquistare il terreno.
L’avvocata della Curia sta preparando la minuta della scrittura definitiva.
Non ho ricevuto conferma se da Elio è stato eseguito il giro internazionale di euro 6.500 (cambiati, prima di spedirli, in dollari) e da Ennio 5.000 (cambiati, prima, in dollari).
Sarò con voi il 25 gennaio.
Anche in parrocchia abbiamo fatto un bel calendario del 2015, con foto delle varie attività pastorali, ed è stato distribuito porta a porta in tutto il territorio parrocchiale: 4.000! Una maniera di farmi presente in ogni via e viuzza dove vivono i miei fratelli e sorelle (le “pecore”), che il Signore mi ha affidato.
Spero di farvelo arrivare.
Vi dirò che ieri ho cercato di spedirlo, però, non esistendo in Colombia le poste nazionali come in Europa, il costo  per mandarlo cona impresa è inverosimile, ed ho desistito.
Ho letto la motivazione di Silvio per l’Assemblea. ¡Che bello sentire il vostro interesse!
Approfitto per precisare – brevemente – l’assunto.
La chiesetta è costruita sul terreno del Municipio, pensando che fosse della Curia…
Fino ad oggi, pare sia impossibile avere il titolo di proprietà per questioni legali… E ci sarebbe molto spazio per costruire, senza comprare; però … non si può, e, se volessero, autorità anticlericali potrebbero – legalmente – confiscare la costruzione della chiesa e adibirla a deposito non so di che… e se la gente lasciasse fare; lo dubito.
La casa dove vivo non è della parrocchia/Curia diocesana; è proprietà della Società di Maria, che l’ha costruita come casa d formazione per gli aspiranti futuri marianisti; quindi non ha le caratteristiche di una casa parrocchiale, ci sono stanze (una la occupo io) e stanzette, e non ci sono sale per riunioni.
Il Vescovo, da tempo, insiste che la parrocchia abbia la “sua” canonica, pensando anche nella eventualità che i marianisti se ne vadano da qui (e … ritornino nel Chocó), e il parroco diocesano non avrebbe dove vivere.
La superficie del terreno che stiamo (“stiamo”´, voi, soprattutto, e noi) è di 8 metri per 17 metri, e si trova a pochi passi dalla chiesa.
Appena, ¡già ve lo immaginate!, avremo la proprietà cominceremo a fare i piani per costruire. Questo sì che costerà!
Un passo alla volta. Il Signore e tante persone buone ci aiuteranno, come fino ad oggi.
Domani, un centinaio di persone ci riuniremo per l’ASSEMBLEA PARROCCHIALE DI INIZIO D’ANNO, per pianificare le attività di quest’anno. Che lo Spirito del Signore soffi potentemente e l’ardore missionario del Beato Patrono, il padre Guglielmo Giuseppe Chaminade, ci stimoli.
Prego per voi. Pregate per me e per i vostri fratelli e sorelle di questa parrocchia.
Un forte abbraccio,
Remo