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Circolare Natale 2014

COMUNIDAD MARIANISTA DEL BEATO GUILLERMO JOSÉ CHAMINADE

Carrera 1, N°52A-34 Sur – Palermo Sur – BOGOTÁ (Colombia) – Tel. (1) 5164374 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

SANTO NATALE 2014

ANNO NUOVO 2015

Miei cari,

care persone amiche,

alla fine di ogni anno, sicuramente una delle frasi più ripetute è: “Com’è volato in fretta quest’anno!”

Del mese trascorso fuori dalla Colombia, dovrei dire che è passato in frettissima!

La scadenza triennale del mio rientro in Italia è sempre molto desiderata da me e da voi, e ce la godiamo serenamente.

I quattro giorni vissuti in Ecuador, a Latacunga, sono stati di una intensità incredibile e neppure previdibile, così sincera, spontanea, affettuosa e generalizzata si è dimostrata l’accoglienza delle persone di quella cara Patria, dopo nove anni di assenza.

Il Signore benedica ognuna di loro e le rispettive famiglie; dia loro la gioia della serenità interiore e della pace cn tutti gli altri.

Da parte mia, anche, ringrazio la bontà del Signore manifestata a me attraverso donne, uomini, giovani, adulti, anziani,… che ti vogliono bene in maniera disinteressata. Vada a tutti loro il mio saluto e ricordo riconoscente.

In Italia, ho vissuto la stessa atmosfera affettiva con i miei familiari, i confratelli marianisti e le sorelle marianiste, con le comunità parrocchiali.

Gli incontri avuti a Pallanza, e a Roma, e a Trento e nella Busa hanno permesso condividere l’affetto e i progetti di vita che abbiamo, certo la priorità è stata ed è il mio servizio sacerdotale e missionario a Bogotá.

Abbiamo condiviso momenti molto intensi. Ringrazio il Signore per ognuno di voi. Lui vi benedica e vi dia tanta gioia.

Fra gli altri, avevo uno scopo ben preciso: lontano dal luogo del mio impegno, individuare uno stile nuovo o nuove attività pastorali per annunciare il Vangelo di Gesù affinchè faccia veramente presa nel cuore della gente, renda migliore la sua vita familiare e incida effettivamente nel cambio positivo della società colombiana.

Per questo, ho passato ore in preghiera davanti alla immagine familiare, dalla mia infancia, della Madonna delle Grazie, la Madre che continua a ripetere le sue parole-testamento: “Fate tutto quello che Lui vi dica”; davanti al Crocifisso del Concilio, nel Duomo di Trento, dove ho potuto anche celebrare due Eucaristie; se questa immagine presiedeva le sedute dei padri conciliari inspirando le decisioni fondamentali per rinnovare la vita della Chiesa di quel tempo, anche oggi il Signore crocifisso trasmette il suo Spirito affinchè la comunità cristiana si impegni nel camino della Nuova Evangelizazione; davanti al Santissimo e alle tombe degli Apostoli e degli ultimi Papi canonizzati, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, nella basilica di san Pietro, per ricevere il loro impulso missionario e l’audacia apostolica nelle attuali circonstanze della nostra società, in questo ambiente speciale nel quale il Signore mi ha posto.

Mi sento piccolo e debole. Non mi resta che ricordarmi delle affermazioni di san Paolo e augurarmi che il Signore manifesti la Sua forza proprio nelle mie evidenti limitazioni e debolezza.

Voi tutti, con il vostro interesse, affetto ed appoggio date una forte spinta per portare avanti, con molta decisione e speranza il progetto missionario proposto dalla Congregazione Marianista e dalla Archidiocesi di Bogotá.

Il mio ringraziamento speciale a tutti i soci della ONLUS “Canalete”. È stato bello ritrovarci, sentirci vicini nei progetti che si possono realizzare, essere in sintonía intorno ai valori della giusizia e della solidarietà.

Purtroppo la Provincia non ha appoggiato la azione di quest’anno.

Con più decisione e forza voi, soci di “Canalete”, vi impegnate a continuare il vostro sostegno alla attivitá mssionaria di p.Remo. Il Signore vi dia la pienezza della gioia nella generosità.

In questo momento, ci sono due grosse iniziative da appoggiare:

  • La mensa del quartiere San Ignacio, per un centinaio di bambini e anziani.

  • La compera del terreno per la canonica e i saloni parrocchiali.

Come vi ho già fatto sapere, la parrocchia non ha una casa propia; dove vivo adesso, l’edificio è propietà della Congregazione; se i marianisti se ne andassero, il sacerdote diocesano non avrebbe dove vivere; e, soprattutto, non abbiamo né salette, né saloni, dove si possono riunire i gruppi delle varie “pastorali” che animano la vita cristiana della comunità; la catechesi la diamo nelle aule di un collegio, diretto da confratelli marianisti, che si trova nel territorio parrocchiale.

Il terreno c’è già, e il propietario sta vendendolo. Il suo costo, anche se ci troviamo nella periferia di Bogotá, è molto alto. Abbiamo ben custodita la somma della vendita dell’automobile, che costituisce meno della quarta parte che bisogna pagare…

Vi suggerisco come AZIONE NATALIZIA offrire una somma per comprare il TERRENO della futura CASA COMUNITARIA.

La comunità vi ringrazia e il Signore vi tiene scritti nel suo Cuore.

Certo che, da parte nostra, moltiplicheremo le iniziative per riunire la somma necessaria. E, in questo, la gente è molto sveglia.

Capirete, però, che, per il livello di vita delle famiglie di questo settore, il loro contributo è quello della vedova del vangelo: tutto, dal punto di vista del cuore, poco, economicamente.

Appena tornato dall’Italia, il ritmo delle attività parrocchiali, si è accelerato per finire, come si dice, “in gloria”, con le varie celebrazioni: “Festa del perdono” (prima confessione), per quattro gruppi, Cresime (un solo gruppo) e Prime Comunioni (quattro, per un totale di più di 200 bambini e ragazzi). L’ultimo gruppo ha vissuto domenica 14 il suo primo incontro con Gesù nella Eucaristia.

Come da voi, anche qui ci troviamo di fronte alla sfida della continuità e della perseveranza dei bambini e dei giovani nella loro fedeltà al Signore e alla comunità.

Il 12 dicembre, Madonna di Guadalupe, festa propia di questo nostro Continente latinoamericano, perchè María ha voluto assumere il volto di una indígena locale, i marianisti ci riuniamo per festeggiare l’ingresso alla Congregazione di nuovi membri. Quest’anno sono stati due i giovani che hanno fatto la Prima professione dei voti, e altri due la hanno rinnovata. Questi regali del Signore animano la nostra speranza, perchè tocchiamo con mano que c’è futuro per la Chiesa e la società umana.

Europa, lo chiediamo al Signore, segua questo esempio, prima che le chiese siano chiuse e i cuori si adattino alla indifferenza religiosa e a vivere senza il Signore e il Vangelo di Cristo Gesù.

I famosi dialoghi di pace fra il Governo e le FARC (Forse Armate Revoluzionarie di Colombia) continuino a Cuba, però non sappiamo quando finiranno, e ci sarà pace vera. Ci sono stati soprassalti, come, un mese fa, quando le FARC sono riuscite a sequestrare il generale capo delle forze armate terrestri, poi liberato…

La violenza spicciola non diminuisce e l’insicurezza, dalla gente, è considerata il maggior problema della nostra enorme città.

Che venga il Natale, che ritorni, quindi, Cristo Gesù per portare riconciliazione e concordia, per mettere nel cuore dell’uomo la bontà, per ispirare pensieri di pace, per espellere qualsiasi ricorso alla forza, per cambiare qualsiasi arma, che è istrumento di morte, in utensili di vita.

Vi ricordo. Vi porto nel cuore. Chiedo il vostro aiuto per questa comunità cristiana. Prometto la mia constante preghiera. Vi abbraccio tutti con affetto, nel Signore Gesù che nasce Bambino nella povertà della stalla di Betlemme, per farci ricchi del suo amore misericordioso e accogliente.

BUON NATALE!

FELICE ANNO NUOVO 2015!

Vostro Remo

Nei giorni della Novena di Natale, molto participata, abbiamo cercato di sensibilizzare le persone sul problema delle armi “bianche” (coltelli, serramanici, pugnali,…), invitando chi le porta a regalarle al Bambino Gesú. Cosí capirete la nostra immagine di Natale. Auguri.

In Italia, mi hanno consigliato di aprire un deposito per ricevere offerte direttamente a mio nome ed evitare problemi all’amico Ennio Contini:

Il conto è:

UNICREDIT

Codice BIC Swift: UNCRITM10 FR

Agenzia: Riva del Garda (05055)

IBAN: IT 85 A 02008 35320 000103414397

Riferite a : Segalla Remo

Potete depositare su questo conto o su quello della ONLUS “Canalete”.

Grazie. Dio ve ne renda merito.

Assemblea 26 gennaio 2014

Parroquia “Beato Guillermo José Chaminade”

ASSEMBLEA DE LA ONLUS “CANALETE”

Sores, 26 gennaio 2014

Care amiche e cari amici,

date anche a me un posto a tavola per condividere la vostra amicizia, alegría, generosità e … i buoni piatti del Sores.

Come vi sentite? C’è neve? Le strade sono giacciate?

D’ogni modo: “Benvenute e benvenuti al Sores per l’incontro di inizio d’anno dei soci di CANALETE!”

Il mio saluto vi arriva dalla mia stanza della Casa marianista, che è como stare su un balcone, da dove si vede quasi tutta la enorme città, in questo momento, illuminata.

E così sto imparando ad essere un saltimbanco: anni fa, dalle Alpi trentine alle Ande Equaroriane; poi, dalle Ande sui 3000 metri alla pianura sul livello del mare della selva chocoana; due anni fa, dal Chocó alla Capitale della Colombia, che orgogliosamente proclama di stare “2600 metri più vicina alle stelle”; sono passate già alcune settimane da quando ho fatto un’altra piroetta per arrivare fin qui a vivere, ancora più in su, insieme alla comunitá parrocchiale del “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade.

Cambiano i paesaggi geografici, il carattere delle persone, la situazione socioeconómica della gente, la visione della vita, la maniera di esprimere la spiritualità e la fede, e il tempo anche corre e va… I fratelli di comunità cambiano. Javier, spagnolo, compiuti da poco gli 80 anni, operato al fegato, se n’è andato al Cielo, per un infarto, la mattina del capodanno; con lui ho condiviso la casa nella Madonna della Carità; l’avevo appena chiamato dal nuovo posto per fargli gli auguri di buon anno… Con me vivono altri due giovani marianisti, non ancora trentenni, i due di pelle oscura, Edwar è nativo di Lloró ed è responsabile della pastorale in una scuola media e liceo popolare, che si trova dentro il territorio della parrocchia ed è diretto dai marianisti, e aiuta nella catechesi parrocchiale e con le attivitá dei giovani; il secondo, James, viene da Haití, un’isola del Caribe, e sta studiando filosofía; io risulto essere il nonno della casa, se non fosse per il mio passo leggero su e giù per i fianchi della montagna, azzardandomi perfino a montare in bicicletta, con un fiatone e la lingua fuori…

Vi rendete conto che il Signore è buono con me, perchè non mi lascia tranquillo, né permette che mi sieda sugli allori, che pensi di sapere tutto. Ringraziatelo con me. E poi, uno è felice quando vuoi bene alle persone, a tutte le persone e ricevi da loro un poco d’affetto. Sì, la gente della nuova parrocchia è molto disponibile e attenta al sacerdote; mi salutano come fossi stato qui da sempre.

Sono gente modesta, lavoratrice, educata; vanno la mattina presto a lavorare lontano e ritornano la notte; sicché nei nostri quartieri, durante il giorno, non c’è molto movimento.

La maggior parte degli asili e del doposcuola gestiti dalla “Fundación Chaminade”, che è sostenuta da voi e dalla Provincia di Trento, si trova nella attuale parrocchia. Potrete continuare ad aiutare e, con il vostro appoggio e di altri, riaprire una mesa per bambini e anziani (un centinaio, pare), nel quartiere “San Ignazio”. Gli aiuti che riceviamo da voi si distribuiscono in diverse attività e a favore di studenti, in borse di studio.

Le elemosine dei fedeli riescono appena a coprire tre stipendi, le spese correnti, le piccole riparazioni e il mantenimento. Mi chiedo come hanno fatto a costruire la Chiesa, partendo dalle assi della prima cappella. La gente vuol collaborare e lo fa sulla misura delle sue possibilità. Il Signore valorizza moltissimo questa generosità, che come l’offerta della vedova del Vangelo. Dopo il luogo sacro per le celebrazioni, tutti erano e sono d’accordo che la precedenza assoluta alla prossima grande (enorme) spesa sono le sale e i saloni parrocchiali per le riunioni dei vari gruppi apostolici che portano avanti il lavoro pastorale della comunitá. Per la catechesi, alla quale partecipano più di 400 bambini e giovani, usiamo le aule del collegio, per fortuna.

Per il momento, faccio punto e vi lascio terminare il banchetto: “Buon pranzo!”

Vi ricordo e prego per voi. Nel vostro cuore ci sia solo bontà.

Con affetto grande,

vostro Remo

Lettera circolare Natale 2013

COMUNIDAD MARIANISTA DEL “BEATO GUILLERMO JOSÉ CHAMINADE”

BOGOTÁ – Barrio “Palermo Sur – Cra 1, N°52A-34 Sur – Tel.: (1)2059977 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

Santo Natale 2013

Anno Nuovo 2014

Miei Cari e cari amici,

come state voi tutte e tutti? É giá arrivato il pieno inverno con il freddo e le sue influenze?

Da poco avete ricevuto una mia lettera (come sempre spedita da mia sorella Maria Teresa, dal Sores in Val di Non), con instantanee della parrocchia “Nuestra Señora de la Caridad”. Mi piacerebbe, adesso, mandarvi foto delle sei celebrazioni della messa di Prima Comunione, per la novità che ha significato per tutta la gente: il proporre e, finalmente, basandoci nella disposizione della maggioranaza, esigere che tutti i bambini vestissero lo stesso vestito. La resistenza di pochi genitori è stata superata dalla belleza del colpo d’occhio che facevano questi bambini e bambine e ragazzotti, come pure signorinelle, revistiti con tuniche bianche ricamate con spighe dorate e grappoli d’uva. Una proposta di comunione, di uguaglianza e di semplicità. Anche perchè la preoccupazione dei comunicandi, specialmente delle ragazzine, non fosse il vestito. Mi e ricordava loro ciò che è successo a me il giorno della mia Prima Comunione. Dalla canonica di Vigne si partiva in processione verso la Chiesa, ben in fila, noi bambini nel mezzo e i genitori al nostro fianco. Nei momenti di attesa, io, piccolo bambino di 7-8 anni, non ricordo bene, vestito alla marinara, ho fissato il mio sguardo nelle scarpe, questo sì lo ricordo bene, erano nere, lucide, brillanti, quasi mi si specchiavo…Quando sento una leggera gomitata della mia mamma. Distolgo la vista dalle scarpe e la dirigo alla mia mamma come per chiedere il perchè della gomitatina, e lei, con dolce e sicura indicazione: “Remo, pensa in Gesù, non nelle scarpe!”

Conclusa questa attività pastorale, a causa della nostra povertà di personale marianista, mi sono trasferito a un’altra parte di Bogotá.

Un mese prima, il Signore mi ha concesso la grazia di vedere aperto un altro oratorio, proprio in un quartiere “pesante”, che vuol dire luogo pericoloso, dove si assalta e esiste un intenso minitraffico di droga. Difatti, mesi addietro, periódicamente era assassinato qualcuno. Lì, da tempo sognavo che ci fosse il Santissimo, affinchè irradiasse il suo affetto, la

sua compassione, la sua luce, la sua misericordia specialmente sulle persone immerse in questo sottomondo del vizio. E ce l’abbiamo fatta: è sempre Gesù che cerca la pecora pesante, sporca, puzzolente, ferita, smarrita, e se la carica sulle spalle, (ci porta in spalla)!

Cosicché, come potete leggere nella intestazione di questa lettera, mi trovo nella Parrocchia, la prima nel mondo, dedicata al nostro Fondatore, il “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade”. Si tratta di una zona con maggior povertà, dignitosa, sulla fiancata delle montagne a sud-est della città. Questa, come già sapete, si trova a “2600 metri più vicina alle stelle”, la nostra parrocchia sarà a 2700-2800 ancora più vicina. Mi sarà, quindi, un po’ difficile usare la bicicletta, che, d’ogni modo, mi sono portata con me. Andrò a piedi, su e giù, come nella selva chocoana; qui, senza stivali…

Sono insediamenti di invasione, per il fenómeno della urbanizzazione, cominciati un ventina d’anni fa, e continuano. Gente che lascia la campagna sperando di trovare nella città migliori condizioni di vita o perchè obbligata dalla violenza a scappare dal paesello natío.

Non posso, ed è meglio, dirvi di più per esperienza personale, perchè sono appena sbarcato qui l’8 dicembre, Festa della Immacolata, nella messa della será con l’insediamento ufficiale come nuovo párroco, presente il Vicario zonale della Arcidiocesi. Solo vi assicuro che l’ambiente, le persone sono semplici e buone, disponibili e aperte; mi hanno accolto ed accettato con affetto; e pensare che i parroci precedenti, miei confratelli, hanno svolto una mole enorme di lavoro pastorale; basti pensare che non esisteva la parrocchia, né la Chiesa, né la canonica, e adesso esiste tutto questo, dopo aver cominciato invadendo il terreno pubblico e piantando i pali e accomodando in qualche maniera le assi con un tetto di lamiere, la prima chiesetta!

Mi pare che non abbiano detto, notando la mia barba bianca, come in un’altra esperienza: “Abbiamo bisogno di preti giovani e forti, e guarda lì cosa ci mandano: un vecchietto!” Certo è che, l’altro giorno, visitando uno degli asili della Fondazione Chaminade, in ambiente natalizio, un bambino, vedendomi entrare, ha esclamato con gioia: “Arriva babbo Natale!”. Solo che mi manca la pancia, che ancora non ho messo su…

Come stanno le cose nel nostro paese, Colombia?

L’attuale presidente Juan Manuel Santos si è lanciato alla reelezione, e probabilmente ce la farà, non perchè sia molto apprezzato, se no perchè gli altri possibili candidati stanno a un livello ancora più basso. Como leva sicura, spera che si possa firmare l’accordo di pace con la guerriglia delle FARC. Da più di un anno i dialoghi continuano all’Avana, a Cuba; su qualche punto c’è già una intesa, ne mancano molti altri; in questo momento stanno discutendo circa le coltivazioni illecite (coca, marihuana,..). Nel frattempo, continuano gli attentati dei guerriglieri e la persecuzione dell’esercito contro di loro, con qualche risultato (=ammazzamenti dei ribelli).

Quando finirà questa guerra civile che dura da 65 anni, nella quale sono intervenuti i guerriglieri, i paramilitari, l’esercito e il narcotraffico e, purtroppo, la gente, il popolo, i civili, come vittima?

Una commissione di studiosi, chiamata “Gruppo di Memoria Storica”, ha investigato e ricostruito 54 anni della nostra storia patria, dal 1958 al 2012 (sugli anni dal 1948 al 1958 esistevano ricerche e studi).

Questi sono i terribili risultati:

  • I morti: 220.000, di cui 40.787 combattenti e 177.307 popolazione civile; la punta più alta, nel 2002, con 16.000 morti.

  • Assessinati selettivi: in 16.340 occasioni, che hanno fatto circa 175.000 vittime, documentate e certificate: 23.161.

  • La responsabilità di queste ricade sui gruppi paramilitari: 8.903 (38,4%); gruppi armati non identificati: 6.406 (27,7 %); guerriglia: 3.899 (16,8 %); Forza pubblica: 2.399 (10,1 %); altri: 1.554 (7 %).

  • Persone sparite, delle quali non si sa niente: 25.077.

  • Sfollati alla forza: fra il 1985 e il 2012: 5.712.506 e fra il 1996 e il 2012: 4.744.046. Sappiamo, purtroppo, che Colombia è il primo o secondo paese del mondo con il maggior numero di sfollati.

  • Reclutamento alla forza 1999-2012: 5.156.

Per non parlare delle forme di tortura usate contro gli avversari! Gli stessi aguzzini nazisti dei campi di concentramento paiono scolaretti di fronte a siffatti maestri di sevizie…Uno si chiede: come può l’uomo arrivare a tanta ferocia? Un esempio, e non il più rabbrividente, giocare a pallone con le teste decapitate della proprie vittime?

Sono le fredde cifre della violenza inumana, della guerra fra fratelli, delle consequenze della ingiustizia!

Ricordo, fra tante, la morte violenta del nostro giovane confratello, “Michel” (Michelangelo Quiroga), 15 anni fa, e il massacro di 119 persone nella chiesetta di Bojayá, nel Chocó, 2 maggio 2002, dove ho chiesto – inútilmente – di poter stare per dare tutto quanto mi resta ancora di forze e di vita…

E ci chiediamo: potrà il popolo colombiano arrivare alla vera pace? Un piccolo passo è stato fatto con una legge per riparare i danni subiti dalle vittime del conflitto armato interno. Sarà applicata o si perderà nei meandri della burocrazia?

Qualche anno fa, ricordate?, i colombiani hanno fatto una grande manifestazione a favore della pace e contro ogni tipo di violenza. Milioni e milioni sfilarono per le strade delle grandi cittá e dei paeselli di tutto il territorio nazionale, con bandiere bianche e vestiti di bianco, il colore che unisce tutti i colori dell’iride, delle razze umane, delle tendenze politiche e delle classi sociali.

Questo entusiasmo, mi pare, si è un poco spento. I dialoghi per la pace non suscitano maggior interessamento; si sente come una questione più politica che la prima esigenza umana.

Toccherebbe ai credenti in Cristo Gesù, alla sua Chiesa, innalzare la fiaccola della riconciliazione, della riparazione e del PERDONO, così come è riuscito a fare il defunto Mandela in Sudafrica. È per noi, cristiane e cristiani, questa sublime sfida!

Fra poco è Natale e ricordiamo Colui che è venuto per fare dei due popoli, l’ebreo e i pagani, un solo popolo. Che nasca, quest’anno ancora, per riunire tutti i membri di ogni familia con il dialogo franco e rispettoso, con la stima dell’altro, con il servizio generoso, con l’affetto sincero.

Che nasca nella nostra società con la responsabilità, l’onestà e la giustizia.

Che nasca nella nostra Colombia con il perdono e la riconciliazione, con il progresso equanime e con la pace piena.

Che nasca in ogni cuore con la fede in Lui, con la speranza gioiosa, con la misericordia, con la compassione e con la bontà.

Che nasca Gesù, il figlio di Dio, il figlio di Maria, il figlio dell’Uomo, il nostro fratello!

Un caloroso ed affettuoso abbraccio natalizio per tutte e tutti voi,

vostro Remo

Altre notizie:

  • Il 18 novembre, cadendo la notte, si è abbattuta su alcuni villaggi di Lloró una valanga di acqua, con tutta la sua forza, portandosi via quanto incontrava, riducendo molto male le case che potevano resistere, anche quelle rifatte con il programma della ONLUS “Canalete” tre anni fa.

  • Con una donazione consistente ricevuta dal Rotary Club o Club de Leones di Riva (Giacomo Bernardi) abbiamo realizzato un acquedotto nella comunità indígena di Tegávera (Lloró). Vivono in mezzo all’acqua, però non è potabile, per l’inquinamento ambientale. Almeno si è potuto portare l’acqua da una sorgente a una grande vasca in mezzo al villaggio, con grande festa dei bambini.

  • Con le offerte del Gruppo Missionario di Riva daremo/darete un forte appoggio al rifacimento del tetto della Chiesa parrocchiale di Lloró, che sta cadendo, ancora quando eravamo lì i marianisti.

  • Gente buona e povera costituisce la mia nuova parrocchia; è generosa, però le elemosine e offerte sono appena sufficienti per le spese correnti. Hanno cercato e continueremo cercando aiuti. La prima spesa sarà una fotocopiatrice di seconda mano (il costo è di euro 800). Cerchiamo un benefattore.

Ciao a tutte e tutti. Un buon anno 2014! Ah, certo, quest’anno dovrei fare una scappatina in Italia. Arrivederci, quindi!

Ferragosto 2013

COMUNIDAD MARIANISTA DE “NUESTRA SEÑORA DE LA CARIDAD”

BOGOTÁ-Loc.Kennedy – Calle 49 Sur, N°78-12 – Tel.: (1)4505443 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

15 agosto 2013: MARIA ASSUNTA

FERRAGOSTO ITALIANO

16 ottobre 2013

Miei Cari e cari amici,

come state? dove vi pesco con questa mio saluto? vi trovate ai “freschi” o su una spiaggia affollata abbronzandovi? Spero trovarvi in ottima salute e con grande pace nelle vostre famiglie, nonostante le nubi oscure nel cielo della società italiana (e non si intravvede bel tempo).

Oggi, 16 ottobre, riprendo e concludo questa lettera.

Avrei molte cose da raccontarvi. Rimando il tutto alla lettera di Natale, con alcune novità significative.

Per il momento, vi mando alcune foto della realtà nella quale sono inmerso:

foto foto

foto foto

Prego per voi, per l’affetto e l’aiuto che sempre mi date e offrite alle persone con e per le quali sto vivendo.

Vi auguro ogni bene nel Signore, con la protezione della Madonna della CARITÁ.

Un forte e grande abbraccio,

vostro Remo

Pasqua 2013

Queridas personas amigas:
Antes que pasen los 50 Días Pascuales, comparto con ustedes deseos, esperanzas, preocupaciones y compromisos que brotan de la “tumba vacía” del Señor Jesús.
Un gran abrazo pascual,
Remo
Miei Cari e care persone amiche:
Prima che finiscano i giorni del Tempo Pascuales, condivido con voi gli auguri, la speranza, le preocupazioni e gli impegni che scaturiscono dalla Tomba vuota del Signore.
Con affetto,
p.Remo
   PASCUA DE RESURRECCIÓN 2013
 
La tumba está vacía.
¡Cristo ha resucitado! ¡Vive en plenitud!
Es la gran noticia que alegra el corazón de cada persona
e inicia un camino nuevo de esperanza y de amor
para toda la humanidad.
El Señor resucitado nos compromete a nosotros,
los creyentes en Él, a sacar del sepulcro a tantos hermanos,
a quienes el egoísmo, la injusticia, la violencia,
el relativismo, la mentira, la corrupción,
el engaño, los vicios, la inequidad,
el materialismo, la incomprensión, la marginación, …,
mantienen sepultados vivos, hoy.
Si proclamamos que Cristo ha resucitado,
¡tumbemos todas las piedras sepulcrales!
Tarea del Padre Dios ha sido sacar a su Hijo del sepulcro.
La nuestra es sacar de sus tumbas a nuestros hermanos.
¡Quienes creemos en la VIDA
resucitemos a la humanidad!
      ¡Felices Pascuas de Resurrección!
      Remo
 
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      RISURREZIONE DEL SIGNORE 2013
Il sepolcro è vuoto.
Cristo è risorto! Vive in pienezza!
Questa é la straordinaria noticia
che allieta il cuore di ogni persona
e inicia un cammino nuovo di speranza e di amore
per tutta la umanità.
Il Signore risorto impegna noi, credenti in Lui,
a tirar fuori dal sepolcro tanti fratelli,
che l’egoismo, la ingiustizia, la violenza,
il relativismo, la menzogna, la corruzione,
l’inganno, il vizio, le disuguaglianze,
il materialismo, la incomprensione, la marginazione,…,
mantengono sepolti vivi, oggi.
Se proclamiamo che Cristo è risorto,
buttiamo giù le pietre sepolcrali!
Compito del Padre Iddio è stato tirar fuori dalla tomba suo Figlio.
Il nostro è tirar fuori dalle loro tombe i nostri fratelli.
Che quanti crediamo nella VITA
risuscitiamo la umanità!
         BUONA PASQUA 2013
        p.Remo