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UNO SGUARDO AL FUTURO

Padre Remo Segalla dopo un periodo di ambientamento e di conoscenza della sua nuova realtá missionaria a Santafé de Bogotá, oltre al progetto “Asilo e Dopo Scuola” sta pensando a ulteriori attivitá di sviluppo economico-sociale tarate sui bisogni della vita urbana.

Tali progetti vogliono rivolgersi in particolare ai giovani uomini per offrire loro l’opportunitá di imparare un lavoro artigianale che possa permettere una vita dignitosa e in alternativa alla criminalitá, spesso utilizzata come principale fonte di guadagno e causa di incarcerazione e mortalitá precoce.

Tale attivitá futtura vuole inoltre supportare le donne della cittá, che nella societá di Bogotá rappresentano il perno della famiglia trovandosi spesso da sole a sorreggere la responsabilitá della famiglia sia in termini di accudimento ed educazione dei figli, sia in termini economici e di sostentamento, per via degli alti tassi di incarcerazione e di mortalitá che coinvolgono i loro uomini.

 

Lettera circolare Natale 2013

COMUNIDAD MARIANISTA DEL “BEATO GUILLERMO JOSÉ CHAMINADE”

BOGOTÁ – Barrio “Palermo Sur – Cra 1, N°52A-34 Sur – Tel.: (1)2059977 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

Santo Natale 2013

Anno Nuovo 2014

Miei Cari e cari amici,

come state voi tutte e tutti? É giá arrivato il pieno inverno con il freddo e le sue influenze?

Da poco avete ricevuto una mia lettera (come sempre spedita da mia sorella Maria Teresa, dal Sores in Val di Non), con instantanee della parrocchia “Nuestra Señora de la Caridad”. Mi piacerebbe, adesso, mandarvi foto delle sei celebrazioni della messa di Prima Comunione, per la novità che ha significato per tutta la gente: il proporre e, finalmente, basandoci nella disposizione della maggioranaza, esigere che tutti i bambini vestissero lo stesso vestito. La resistenza di pochi genitori è stata superata dalla belleza del colpo d’occhio che facevano questi bambini e bambine e ragazzotti, come pure signorinelle, revistiti con tuniche bianche ricamate con spighe dorate e grappoli d’uva. Una proposta di comunione, di uguaglianza e di semplicità. Anche perchè la preoccupazione dei comunicandi, specialmente delle ragazzine, non fosse il vestito. Mi e ricordava loro ciò che è successo a me il giorno della mia Prima Comunione. Dalla canonica di Vigne si partiva in processione verso la Chiesa, ben in fila, noi bambini nel mezzo e i genitori al nostro fianco. Nei momenti di attesa, io, piccolo bambino di 7-8 anni, non ricordo bene, vestito alla marinara, ho fissato il mio sguardo nelle scarpe, questo sì lo ricordo bene, erano nere, lucide, brillanti, quasi mi si specchiavo…Quando sento una leggera gomitata della mia mamma. Distolgo la vista dalle scarpe e la dirigo alla mia mamma come per chiedere il perchè della gomitatina, e lei, con dolce e sicura indicazione: “Remo, pensa in Gesù, non nelle scarpe!”

Conclusa questa attività pastorale, a causa della nostra povertà di personale marianista, mi sono trasferito a un’altra parte di Bogotá.

Un mese prima, il Signore mi ha concesso la grazia di vedere aperto un altro oratorio, proprio in un quartiere “pesante”, che vuol dire luogo pericoloso, dove si assalta e esiste un intenso minitraffico di droga. Difatti, mesi addietro, periódicamente era assassinato qualcuno. Lì, da tempo sognavo che ci fosse il Santissimo, affinchè irradiasse il suo affetto, la

sua compassione, la sua luce, la sua misericordia specialmente sulle persone immerse in questo sottomondo del vizio. E ce l’abbiamo fatta: è sempre Gesù che cerca la pecora pesante, sporca, puzzolente, ferita, smarrita, e se la carica sulle spalle, (ci porta in spalla)!

Cosicché, come potete leggere nella intestazione di questa lettera, mi trovo nella Parrocchia, la prima nel mondo, dedicata al nostro Fondatore, il “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade”. Si tratta di una zona con maggior povertà, dignitosa, sulla fiancata delle montagne a sud-est della città. Questa, come già sapete, si trova a “2600 metri più vicina alle stelle”, la nostra parrocchia sarà a 2700-2800 ancora più vicina. Mi sarà, quindi, un po’ difficile usare la bicicletta, che, d’ogni modo, mi sono portata con me. Andrò a piedi, su e giù, come nella selva chocoana; qui, senza stivali…

Sono insediamenti di invasione, per il fenómeno della urbanizzazione, cominciati un ventina d’anni fa, e continuano. Gente che lascia la campagna sperando di trovare nella città migliori condizioni di vita o perchè obbligata dalla violenza a scappare dal paesello natío.

Non posso, ed è meglio, dirvi di più per esperienza personale, perchè sono appena sbarcato qui l’8 dicembre, Festa della Immacolata, nella messa della será con l’insediamento ufficiale come nuovo párroco, presente il Vicario zonale della Arcidiocesi. Solo vi assicuro che l’ambiente, le persone sono semplici e buone, disponibili e aperte; mi hanno accolto ed accettato con affetto; e pensare che i parroci precedenti, miei confratelli, hanno svolto una mole enorme di lavoro pastorale; basti pensare che non esisteva la parrocchia, né la Chiesa, né la canonica, e adesso esiste tutto questo, dopo aver cominciato invadendo il terreno pubblico e piantando i pali e accomodando in qualche maniera le assi con un tetto di lamiere, la prima chiesetta!

Mi pare che non abbiano detto, notando la mia barba bianca, come in un’altra esperienza: “Abbiamo bisogno di preti giovani e forti, e guarda lì cosa ci mandano: un vecchietto!” Certo è che, l’altro giorno, visitando uno degli asili della Fondazione Chaminade, in ambiente natalizio, un bambino, vedendomi entrare, ha esclamato con gioia: “Arriva babbo Natale!”. Solo che mi manca la pancia, che ancora non ho messo su…

Come stanno le cose nel nostro paese, Colombia?

L’attuale presidente Juan Manuel Santos si è lanciato alla reelezione, e probabilmente ce la farà, non perchè sia molto apprezzato, se no perchè gli altri possibili candidati stanno a un livello ancora più basso. Como leva sicura, spera che si possa firmare l’accordo di pace con la guerriglia delle FARC. Da più di un anno i dialoghi continuano all’Avana, a Cuba; su qualche punto c’è già una intesa, ne mancano molti altri; in questo momento stanno discutendo circa le coltivazioni illecite (coca, marihuana,..). Nel frattempo, continuano gli attentati dei guerriglieri e la persecuzione dell’esercito contro di loro, con qualche risultato (=ammazzamenti dei ribelli).

Quando finirà questa guerra civile che dura da 65 anni, nella quale sono intervenuti i guerriglieri, i paramilitari, l’esercito e il narcotraffico e, purtroppo, la gente, il popolo, i civili, come vittima?

Una commissione di studiosi, chiamata “Gruppo di Memoria Storica”, ha investigato e ricostruito 54 anni della nostra storia patria, dal 1958 al 2012 (sugli anni dal 1948 al 1958 esistevano ricerche e studi).

Questi sono i terribili risultati:

  • I morti: 220.000, di cui 40.787 combattenti e 177.307 popolazione civile; la punta più alta, nel 2002, con 16.000 morti.

  • Assessinati selettivi: in 16.340 occasioni, che hanno fatto circa 175.000 vittime, documentate e certificate: 23.161.

  • La responsabilità di queste ricade sui gruppi paramilitari: 8.903 (38,4%); gruppi armati non identificati: 6.406 (27,7 %); guerriglia: 3.899 (16,8 %); Forza pubblica: 2.399 (10,1 %); altri: 1.554 (7 %).

  • Persone sparite, delle quali non si sa niente: 25.077.

  • Sfollati alla forza: fra il 1985 e il 2012: 5.712.506 e fra il 1996 e il 2012: 4.744.046. Sappiamo, purtroppo, che Colombia è il primo o secondo paese del mondo con il maggior numero di sfollati.

  • Reclutamento alla forza 1999-2012: 5.156.

Per non parlare delle forme di tortura usate contro gli avversari! Gli stessi aguzzini nazisti dei campi di concentramento paiono scolaretti di fronte a siffatti maestri di sevizie…Uno si chiede: come può l’uomo arrivare a tanta ferocia? Un esempio, e non il più rabbrividente, giocare a pallone con le teste decapitate della proprie vittime?

Sono le fredde cifre della violenza inumana, della guerra fra fratelli, delle consequenze della ingiustizia!

Ricordo, fra tante, la morte violenta del nostro giovane confratello, “Michel” (Michelangelo Quiroga), 15 anni fa, e il massacro di 119 persone nella chiesetta di Bojayá, nel Chocó, 2 maggio 2002, dove ho chiesto – inútilmente – di poter stare per dare tutto quanto mi resta ancora di forze e di vita…

E ci chiediamo: potrà il popolo colombiano arrivare alla vera pace? Un piccolo passo è stato fatto con una legge per riparare i danni subiti dalle vittime del conflitto armato interno. Sarà applicata o si perderà nei meandri della burocrazia?

Qualche anno fa, ricordate?, i colombiani hanno fatto una grande manifestazione a favore della pace e contro ogni tipo di violenza. Milioni e milioni sfilarono per le strade delle grandi cittá e dei paeselli di tutto il territorio nazionale, con bandiere bianche e vestiti di bianco, il colore che unisce tutti i colori dell’iride, delle razze umane, delle tendenze politiche e delle classi sociali.

Questo entusiasmo, mi pare, si è un poco spento. I dialoghi per la pace non suscitano maggior interessamento; si sente come una questione più politica che la prima esigenza umana.

Toccherebbe ai credenti in Cristo Gesù, alla sua Chiesa, innalzare la fiaccola della riconciliazione, della riparazione e del PERDONO, così come è riuscito a fare il defunto Mandela in Sudafrica. È per noi, cristiane e cristiani, questa sublime sfida!

Fra poco è Natale e ricordiamo Colui che è venuto per fare dei due popoli, l’ebreo e i pagani, un solo popolo. Che nasca, quest’anno ancora, per riunire tutti i membri di ogni familia con il dialogo franco e rispettoso, con la stima dell’altro, con il servizio generoso, con l’affetto sincero.

Che nasca nella nostra società con la responsabilità, l’onestà e la giustizia.

Che nasca nella nostra Colombia con il perdono e la riconciliazione, con il progresso equanime e con la pace piena.

Che nasca in ogni cuore con la fede in Lui, con la speranza gioiosa, con la misericordia, con la compassione e con la bontà.

Che nasca Gesù, il figlio di Dio, il figlio di Maria, il figlio dell’Uomo, il nostro fratello!

Un caloroso ed affettuoso abbraccio natalizio per tutte e tutti voi,

vostro Remo

Altre notizie:

  • Il 18 novembre, cadendo la notte, si è abbattuta su alcuni villaggi di Lloró una valanga di acqua, con tutta la sua forza, portandosi via quanto incontrava, riducendo molto male le case che potevano resistere, anche quelle rifatte con il programma della ONLUS “Canalete” tre anni fa.

  • Con una donazione consistente ricevuta dal Rotary Club o Club de Leones di Riva (Giacomo Bernardi) abbiamo realizzato un acquedotto nella comunità indígena di Tegávera (Lloró). Vivono in mezzo all’acqua, però non è potabile, per l’inquinamento ambientale. Almeno si è potuto portare l’acqua da una sorgente a una grande vasca in mezzo al villaggio, con grande festa dei bambini.

  • Con le offerte del Gruppo Missionario di Riva daremo/darete un forte appoggio al rifacimento del tetto della Chiesa parrocchiale di Lloró, che sta cadendo, ancora quando eravamo lì i marianisti.

  • Gente buona e povera costituisce la mia nuova parrocchia; è generosa, però le elemosine e offerte sono appena sufficienti per le spese correnti. Hanno cercato e continueremo cercando aiuti. La prima spesa sarà una fotocopiatrice di seconda mano (il costo è di euro 800). Cerchiamo un benefattore.

Ciao a tutte e tutti. Un buon anno 2014! Ah, certo, quest’anno dovrei fare una scappatina in Italia. Arrivederci, quindi!

Ferragosto 2013

COMUNIDAD MARIANISTA DE “NUESTRA SEÑORA DE LA CARIDAD”

BOGOTÁ-Loc.Kennedy – Calle 49 Sur, N°78-12 – Tel.: (1)4505443 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

15 agosto 2013: MARIA ASSUNTA

FERRAGOSTO ITALIANO

16 ottobre 2013

Miei Cari e cari amici,

come state? dove vi pesco con questa mio saluto? vi trovate ai “freschi” o su una spiaggia affollata abbronzandovi? Spero trovarvi in ottima salute e con grande pace nelle vostre famiglie, nonostante le nubi oscure nel cielo della società italiana (e non si intravvede bel tempo).

Oggi, 16 ottobre, riprendo e concludo questa lettera.

Avrei molte cose da raccontarvi. Rimando il tutto alla lettera di Natale, con alcune novità significative.

Per il momento, vi mando alcune foto della realtà nella quale sono inmerso:

foto foto

foto foto

Prego per voi, per l’affetto e l’aiuto che sempre mi date e offrite alle persone con e per le quali sto vivendo.

Vi auguro ogni bene nel Signore, con la protezione della Madonna della CARITÁ.

Un forte e grande abbraccio,

vostro Remo

Pasqua 2013

Queridas personas amigas:
Antes que pasen los 50 Días Pascuales, comparto con ustedes deseos, esperanzas, preocupaciones y compromisos que brotan de la “tumba vacía” del Señor Jesús.
Un gran abrazo pascual,
Remo
Miei Cari e care persone amiche:
Prima che finiscano i giorni del Tempo Pascuales, condivido con voi gli auguri, la speranza, le preocupazioni e gli impegni che scaturiscono dalla Tomba vuota del Signore.
Con affetto,
p.Remo
   PASCUA DE RESURRECCIÓN 2013
 
La tumba está vacía.
¡Cristo ha resucitado! ¡Vive en plenitud!
Es la gran noticia que alegra el corazón de cada persona
e inicia un camino nuevo de esperanza y de amor
para toda la humanidad.
El Señor resucitado nos compromete a nosotros,
los creyentes en Él, a sacar del sepulcro a tantos hermanos,
a quienes el egoísmo, la injusticia, la violencia,
el relativismo, la mentira, la corrupción,
el engaño, los vicios, la inequidad,
el materialismo, la incomprensión, la marginación, …,
mantienen sepultados vivos, hoy.
Si proclamamos que Cristo ha resucitado,
¡tumbemos todas las piedras sepulcrales!
Tarea del Padre Dios ha sido sacar a su Hijo del sepulcro.
La nuestra es sacar de sus tumbas a nuestros hermanos.
¡Quienes creemos en la VIDA
resucitemos a la humanidad!
      ¡Felices Pascuas de Resurrección!
      Remo
 
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      RISURREZIONE DEL SIGNORE 2013
Il sepolcro è vuoto.
Cristo è risorto! Vive in pienezza!
Questa é la straordinaria noticia
che allieta il cuore di ogni persona
e inicia un cammino nuovo di speranza e di amore
per tutta la umanità.
Il Signore risorto impegna noi, credenti in Lui,
a tirar fuori dal sepolcro tanti fratelli,
che l’egoismo, la ingiustizia, la violenza,
il relativismo, la menzogna, la corruzione,
l’inganno, il vizio, le disuguaglianze,
il materialismo, la incomprensione, la marginazione,…,
mantengono sepolti vivi, oggi.
Se proclamiamo che Cristo è risorto,
buttiamo giù le pietre sepolcrali!
Compito del Padre Iddio è stato tirar fuori dalla tomba suo Figlio.
Il nostro è tirar fuori dalle loro tombe i nostri fratelli.
Che quanti crediamo nella VITA
risuscitiamo la umanità!
         BUONA PASQUA 2013
        p.Remo