Pasqua 2015

COMUNIDAD MARIANISTA DEL “BEATO GUILLERMO JOSÉ CHAMINADE”

Carrera 1, N°52A-34 Sur – Palermo Sur – BOGOTÁ (Colombia) – Tel. (1) 5164374 – E-mail: remolabarca30@yahoo.com

PASQUA DELLA RISURREZIONE DI GESÙ 2015

Miei Cari e care Persone Amiche:

Con la gioia della Risurrezione del Signore Gesù conversiamo un poco di quello che sta succedendo in questo angolo della terra, in Colombia e nella parrocchia del Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade.

1.-Comunità religiosa arricchita.

Questa è una bella noticia. Fino all’anno scorso, in questa stessa zona e in costante comunicazione fra di loro, come aiuto mutuo, vivevano due piccole comnità marianiste: 3 confratelli nel Collegio “Fe y Alegría”, ed altri 3, nella parrocchia. Da gennaio, ci siamo runiti in una sola comunità di 5 membri, e siamo: p.Jesús Antonio Obando, colombiano, preside del collegio e viceparroco, fr.Edwar Palacio, colombiano di Lloró, responsabile dell’animazione cristiana del collegio e della pastorale giovanile della parrocchia; fr.James Élie, haitiano, studente universitario; fr.Julio César Sánchez, neoprofesso, colombiano, studente universitario; ed il sottoscritto.

I primi due trascorrono le loro giornate nel collegio e gli altri due all’università. Il momento forte della nostra vita comunitaria è la intensa preghiera all’inizio di ogni giornata, quando, alle 5:00, ci ritroviamo nella cappella disposti a servire il Signore e i nostri fratelli, in alleanza con Maria.

2.-Terreno per la Canonica.

Parlare di “canonica” non è molto esatto, però lo uso per intederci; difatti, voi vi chiederete: e dove vive adesso Remo? La casa che occupiamo è proprietà della Congregazione dei Marianisti, ed è stata costruita pensando alla formazione dei nostri aspiranti, nella loro tappa iniziale di formazione prima di entrare al noviziato, ed è abbastanza grande, senza essere un palazzo…; allo stesso tempo serve per residenza del párroco, che è marianista. Però se noi, per motivi che non possiamo prevedere, lasciassimo este servicio pastorale, il futuro párroco diocesano non avrebbe una canonica dove vivere.

Per di più, la nostra parrocchia existe in quanto tale solo dal 2001, anche se precedentemente alcuni sacerdoti si sono susseguiti per serviré pastoralmente quesa gente, ed hanno costruito con grandi sforzi la chiesetta; e non solo, asili e case per mense e doposcuola, funzionanti a tutt’ora, che sono animati e amministrati dalla “Fundación Chaminade”. Per questo, la parrocchia non ha sale, né saloni dove fare le riunioni e realizzare incontri specifici della vita cristiana della comunitá; e tutto si fa nella chiesa;per fortuna, un collegio, diretto dai marianisti, ci presta le aule per la catechesi, dove si riuniscono ogni sabato più di 300 bambni, ragazzi e giovani che si preparano, con i sacramenti, a vivere la loro vita cristiana intensamente. Lo speriamo.

Da anni, quindi, la Archidiocesi insisteva affinchè si costruisse una casa per il párroco e per i gruppi parrocchiali.

Finalmente, in febbraio, abbiamo comprato un terreno di 130 metri quadrati, a 200 metri dalla Chiesa, con questo scopo. Avevamo un automobile, che cominciava a dare colpi, e lo abbiamo venduto come base per la compra. Soprattutto siete intervenuti voi, con i fondi già raccolti dalla ONLUS “Canalete” e in un conto a Riva. Grazie, grazie, grazie! Il Signore scriva i vostri nomi nel suo cuore!

E così, adesso siamo proprietari di un terreno più che per una canonica, è per una CASA MULTIUSO, della quale ancora non scegliamo il nome; al momento, suona “CASA DELL’INCONTRO”.

Un passo è stato dato. Adesso, cerchiamo un architetto per i piani e i … soldi per costruire

3.-La violenza e la pace.

Forse ricordate che, per Natale, avevamo lanciato una campagna contro ogni tipo di violenza e per la consegna di armi “bianche”: “Una blanca Navidad, sin armas blancas”. Il risultato non è stato lo sperato. Avremmo dovuto preparare meglio il terreno, la sensibilizzazione e la propaganda.

Purtroppo, la violenza non è diminuita se ci atteniamo ai fatti concreti, molto dolorosi. Secondo la polizia, nel territorio della parrocchia, durante i primi mesi dell’anno si sono verificati 8 assessinati di persone giovani! Purtroppo sono episodi all’ordine del giorno, che entrano nelle fredde statistiche delle autorità, e spariscono nella dimenticanza o servono nei periodi di propaganda elettorale.

Sí, ha scosso profundamente l’opinione pubblica colombiana e il cuore delle persone con un minimo di sensibilità ciò che è successo in un regione orientale della Colombia. Una famiglia, dopo aver minacciato ad un’altra perchè se ne andasse da un terreno che le interessava, non essendo riuscita nello scopo, è arrivata all’estremo di pagare dei sicari (e c’è chi vive di questa incredibile e orrenda professione) affinchè ne facessero fuori i figli, e così, il 4 febberaio, sono stati ammazzati Deinner Libardo di 4 anni, Laura Ximena di 10, Juliana di 14 e Samuele di 17; il quinto fratello si è salvato miracolosamente dalle pallottole della pistola assassina dei suoi 4 fratelli.

In chi cultura viviamo? Siamo umani? Siamo cristiani? Le formule per identificare e definiré questi fenomeni si moltiplicano. Cultura della violenza, cultura del “sicariato”, cultura del disprezzo della vita, cultura dell’ “io”, cultura della “vita non vale niente”,…

A Cuba continuano, fra alti e bassi, i dialoghi per arrivare alla pace con las FARC (l’altro gruppo guerrigliero ELN ancora non si decide a sedersi intonro a un tavolo…); a qualche accordo si è arrivati, come,da una parte, a non fare più attentati, né, dall’altra, bombardare i campi dei guerriglieri nella selva, come pure iniziare il lungo procedimento di rendere inattive le mine antipersonali disseminate in tutto il territorio nazionale.

Se adesso viviamo in un clima di guerra con i suoi meccanismi, se si arriva a firmare la pace, bisognerà pensare e mettere in moto altre dinamiche: come fare giustizia? come riconciliarsi? come perdonare? come riparare i danni fatti? come sanare le ferite del cuore? come risarcire le milioni di vittime della guerra interna di questi ultimi sessant’anni? come occupare le forze degli uomini che – speriamo – abbandoneranno le armi?

È dell’altro giorno la notizia che la povertà sta diminuendo nel nostro Paese. Nel 2002, i colombiani considerati “poveri” constituivano il 49,7 %, mentre, nel 2014, l’anno scorso, rappresentano il 28,5 %; c’è una grande differenza. Lo Stato considera che una persona sta al di sopra del livello della povertà quando disponde mensilmente con poco più di $211.807, cioè 75-80 euro, cioè con 81 euro mensili, in Colombia, uno non è più un povero!

4.-La “Nuova Evangelizzazione”.

Nei precedenti dialoghi con voi aprivo il mio cuore circa la preoccupazione per come annunciare il Vangelo di Gesù oggi e alle persone che stanno nel territorio che corrisponde alla parrocchia del “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade”, e per far presente il Regno del Padre in questa società.

Ho pregato, continuo a pregare, mi metto in discussione, cerco…

Sarebbe bello, e troppo facile, trovare una “ricetta mágica evangelizzatrice” per portare le persone verso una profonda fede, una grande fiducia nel Dio Padre e una grande fraternità, frutto del rispetto, della giustizia e della solidarietà. Esistirà questa ricetta?

Non ci vedo chiaro, lo confesso.

Per il momento portiamo avanti le tradizionali attività della parrocchia, cercando di imprimere loro un accento nuovo, coinvolgendo il maggior numero possibile di laici impegnati. “La messe è molta e gli operai sono sempre pochi”; già lo diceva Gesù.

La nostra Madre Maria mantenga viva la nostra fede, audace la nostra speranza e generosa la nostra carità.

La Pasqua del Signore Gesù sia una esplosione di luce radiosa nella nostra vita, nella nostra famiglia e nella nostra comunità.

Il Signore risorto sia la meta del nostro camminare di ogni giorno e sia la piedra viva nella quale ci appoggiamo e ci sentiamo sicuri per guardare avanti con fiducioso ottimismo.

Per concludere vi dirò che sto molto bene, arrivato anch’io in febbraio ai 70 anni, senza un malessere físico, senza i normali acciacchi, con forze che mi permetono andare in bicicletta su queste salite; grazie al Signore.

Grazie alla vostra preghiera. Preghiera che ci ottenga l’altra salute, la “pastorale”, per annunciare ai vicini e ai lontani, che sono la maggioranza, che Cristo Risorto è vita per tutti e felicità piena per chi crede in Lui e lo segue.

Un forte e gioioso abbraccio pasquale dal

vostro Remo