Circolare Pasqua 2016

El Viernes, 27 de mayo, 2016 7:24:11, Remo Segalla <remolabarca30@yahoo.com> escribió:
Miei cari,
finalmente posso andarvi notizie.
Questa volta non parlo della Colombia e del momento che stiamo vivendo intorno al problema della PACE e alla possibile firma dei patti fra Goberno e le FARC.
La secretaria di Maria T., per piacere, migliori il mio italiano. Grazie.
Saluti cari,
vostro Remo

COMUNIDAD MARIANISTA “NUESTRA SEÑORA DE LA CARIDAD”

Carrera 78, N°48A-31 Sur – Barrio “Perpetuo Socorro” – BOGOTÁ (Colombia) – Tel. (1) 6967564

E-mail: remolabarca30@yahoo.com

PASQUA DELLA RISURREZIONE DI GESÙ 2016

PENTECOSTE DELLO SPIRITO 2016

MESE DI MAGGIO, MESE DI MARIA

Miei Cari e care Persone Amiche,

con gioia continuo il dialogo periodico con voi, in questo tempo di Vita e di Speranza, perchè celebriamo la vittoria del Signore Gesù sulla morte.

1.-CAMBIO DI COMUNITÀ.

Per quanto mi riguarda, da dopo Natale fino adesso sono avvenuti certi fatti, che quacuno di voi già conosce.

L’improvviso e imprevisto cambio del mio servizio pastorale. Gli spostamenti, in Colombia, si decidono verso la metà di dicembre, perchè l’inizio delle attività scolastiche e pastorali concincide con quello dell’anno, in gennaio, cioè.

Però, una circonstanza interna ha mandato all’aria i progetti previsti per il 2016 nella comunità cristiana del nostro Beato Fondatore, e, dalla fine di gennaio mi ritrovo nella Parrocchia “Madonna della Carità”, dove ero arrivato quattro anni, dal Ciocó, e da dove ero partito due anni fa verso le falde dei monti orientali di Bogotà.

C’è voluta più o meno una settimana per inghiottire il cambio; forse non l’ho ancora digerito… Il Signore mi perdoni e le vostre preghiere mi aiutino ad assumere pienamente la realtà attuale, senza andare dietro al sogno di stare con i quartieri più poveri ed abbandonati della parrocchia Chaminade o di tornare nel Ciocó per finire lì i miei giorni …

2.-ULTIMI GIORNI NELLA PARROCCHIA DEL “BEATO GUGLIELMO GIUSEPPE CHAMINADE”.

Le ultime settimane di dicembre sono state movimentate perchè il Ministero dell’ Istruzione ha tolto l’appoggio económico al Collegio dove lavoravano a tempo completo due confratelli della mia comunità. Genitori ed alunni han cercato invano di far desistere il Provveditore agli studi dalla decisione;ci sono state proteste; interviste televisive;… non è servito. Gli alunni, 800 in tutto, dovevano cercare altri collegi lontani dalla casa, mentre la comoda costruzione e i suoi estesi spazi verdi (cosa quasi impossibile da trovare negli altri licei al Sud di Bogotá) abbandonati.

Da dopo Natale fino al 2 gennaio, con altre persone, ho avuto la gioia di passare casa per casa e consegnare direttamente o mettere sotto la loro porta il Calendario della Parrocchia

Ne abbiamo fatti stampare 6.000! Sono andati a ruba, come pane appena uscito dal forno.

È una iniziativa che, pur essendo piccola e limitata, mi ha permesso di avvicinarmi momentaneamente a ogni famiglia della comunità parrocchiale, con l’augurio: “Che ogni giorno di quest’anno 2016 sia colmato di misericordia, ricevuta (dal Signore) e data (agli altri)!”

Certo, non è mancata la tristezza che, propio la Notte di Natale, nel territorio della parrocchia siano state ammazzate due persone, un signore, papà di cinque bambini piccoli, e una signorina di 18 anni… E il primo gennaio, un’altra persona.

Nel frattempo, abbiamo potuto eseguire lopera del tetto della Chiesa, grazie all’aiuto di Marisa Avancini (GRAZIE, MARISA!) e della Archidiocesi e della gente. È completamente nuovo e, adesso, la pioggia cade e scorre fuori della Chiesa, non già dentro.

3.-INTERMEZZO COLOMBIANO.

A propósito di pioggia, in questi primi mesi dell’anno, per il fenómeno del Niño (bambino), abbiamo sofferto una forte siccità e le centrali elettriche sul punto di non poter funzionare; soprattutto ne hanno risentito i contadini, che hanno perso i raccolti e gli allevatori delle grandi pianure verso l’Orinoco, che han visto morire i loro capi di bestiame per mancanza di foraggio verde.

Per fortuna, da aprile sono riprese le piogge.

Chi sta molto male sono i nostri vicini equatoriani per il terribile terremoto che ha colpito unestesa regione di quel paese fratello.

Abbiamo notato molta solidarità. Nella tragedia si sprigionano raggi di luce.

4.-NELLA PARROCCHIA “MADONNA DELLA CARITÀ”.

Adesso sono qui. La gente che frequenta la Chiesa e anche le persone per la strada mi dimostrano molto apprezzamento ed affetto. Non sono un estraneo. Io stesso mi meraviglio della buona memoria della gente. Non so se la vostra è altrettanto sveglia e vi ricordate un poco della situazione di questa comunità.

In breve, vi diró che è abbastanza popolata; calcoliamo intorno ai 30.000 abitanti; sono di classe media e media-bassa; impiegati, operai, domestiche, commercianti; non mancano risacche di povertà; un campione di questa situazione è la distribuzione di 120 sporte di alimenti ogni mese e, ogni giorno, una media di una persona al giorno che chiede qualcosa per dare da mangiare ai bambini, soprattutto mamme abbandonate dal papà dei figli; in più, funziona una mensa parrocchiale dove fanno pranzo ogni giorno una novantina di bimbetti e di ragazzi.

Celebriamo cinque Messe ogni domenica, e la chiesa si riempie sempre; sono molti, però non sono 30.000; la maggior parte sono fedeli di mezza etá o anziani; ci è difficile mantenere viva la fede in Cristo nelle nuove generazioni.

È questa la sfida al nostro impegno pastorale: non solo conservare la fede delle persone che sono costanti nella loro pratica, si tratta di inserire nel cammino della fede cristiana i giovani e i bambini, e di motivare e sostenere quelli che hanno abbandonato il contatto con il Signore e il suo Vangelo.

5.-OPERE.

Passando a un altro tema. Vi chiederete, nella nuova situazione della mia vita missionaria, dove dirigere le vostre offerte, considerando che l’attuale parrocchia riesce a sostenersi autónoma…

Penso che – in questo anno di assestamento – possiamo continuare ad aiutare la mensa del quartiere San Ignazio della Parrocchia del “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade” ed anche appoggiare la futura costruzione della “Casa dell’Incontro”.

Non c’è dubbio che il cambio dei parroci ha provocato una sosta nellesecuzione del progetto, tanto sognato da me.

Ancora è a mio carico portare avanti le pratiche per ottenere il permesso della costruzione… Spero di poterlo fare in queste prossime settimane, approfittando di una pausa infrasemestrale delle attività scolastiche e catechetiche nel mese di giugno, quando approfittiamo anche per i nostri Esercizi Spirituali annuali.

Prima che il Papa la suggerisse a tutte le Diocesi, mi era venuta in mente un’altra opera e l’ho proposta alla gente: un “Monumento alla Misericordia” per mantenere vivo il ricordo di questo “Anno Santo della Misericordia”, da costruire qui nella nostra parrocchia, come un piccolo asilo per persone anziane sole, una casa per giovani caduti nella droga, un luogo di accoglienza per sfollati,…

Probabilmente rimarrà un progetto e un sogno.

6.-LA MIA COMUNITÀ.

Finisco, completando la notizia iniziale.

Con lo spostamento è cambiata anche la comunità fraterna della quale sono parte, e che ha assunto la responsabilità di due opere: la Parrocchia e un Collegio privato, che dipende dalla Diocesi, con quasi 600 alunni, e si trova in una parrocchia non molto distante dalla nostra. (Io vi arrivo in sei-sette minuti di bicicletta).

Siamo quattro marianisti: uno è colombiano, il più giovane, fratel José Reinel, che è responsabile dell’animazione pastorale del collegio; due spagnoli, p.Manolo, di 82 anni, pieno di energía, che dà un prezioso aiuto nella parrocchia, e fratel Pedro José, con il quale sono vissuto per cinque anni a Lloró e che è il rettore del collegio, e un italiano-equatoriano, che sono io, párroco e cappellano del collegio.

C’è una buona intesa fra di noi, e questo vuol dire molto.

7.-200 ANNI DELLA FAMIGLIA MARIANISTA.

Le Suore Marianiste e i Marianisti stiamo celebrando 200 anni della nostra Fondazione.

Ci rallegriamo e benediciamo il Signore e nostra Madre Maria per tutto quanto la Famiglia Marianista, durante due secoli, ha realizzato per il Regno del Padre nel mondo.

Preghiamo che questo anniversario favorisca una rinascita e un nuovo slancio missionario delle due Congregazioni religiose.

Prego per voi e voi pregate per me.

Un abbraccio grande che arrivi affettuosamente a tutte e tutti, con abbondanti benedizioni,

vostro Remo

P.S. Durante gli Esercizi Spirituali, dal 20 al 25 giugno, mi ricorderete e mi ricorderó di voi specialmente. CIao.

María Contini, la madre misericordiosa de los indígenas.

Care sorelle e cari fratelli,
 
oggi,, 2 marzo, ricordiamo como viva Maria Contini, data della sua imprevisto viaggio alla Casa del Padre.
Gli ultimi anni della sua interrotta esistenza, lei aveva scelto di viverli nella Casa Campesina di Latacunga per accogliere con affetto di madre i ratelli che arrivavano a quella casa, ed aveva il volto dei facchini, dei mendicanti, degli ammalati senza un appoggio e degli indigeni.
Per questo, quel luogo, quell’edificio, quel posto poteva essere chiamato CASA DELL’ACCOGLIENZA MISERICORDIOSA.
 
Chiediamo alla nostra indimenticabile Maria, definita dal vescovo Raul “Madre degli indigeni”, che – dalla CASA DEL PADRE MISERICORIDOSO, il Cielo di Dio, – continui a proteggere, benedire, accompagnare la Casa Campesina, che conservi questa la vocazione per la quale ha sido edificata, que si rinnovi nella dedicazione di coloro – oggi – prestano il loro servizio, che giovani equatoriani
scelgano di essere marianisti per servire misericordiosamente le persone sfavorite della nostra società.
 
Cosí Maria, con Gesù e l’altra Maria, Madre e Madrina della Casa Campesina, saranno felici e contenti, e spargeranno la loro grzia, la loro tenerezza, la loro benedizione sopra le persone che servono, che sono accolte, che passano la notte nella Casa Campesina di Latacunga.
 
Uniti nella supplica, nella speranza, nell’impegno di servire, nella misericordia ricevuta e data.
Con affetto grande,
Remo