Assemblea 26 gennaio 2014

Parroquia “Beato Guillermo José Chaminade”

ASSEMBLEA DE LA ONLUS “CANALETE”

Sores, 26 gennaio 2014

Care amiche e cari amici,

date anche a me un posto a tavola per condividere la vostra amicizia, alegría, generosità e … i buoni piatti del Sores.

Come vi sentite? C’è neve? Le strade sono giacciate?

D’ogni modo: “Benvenute e benvenuti al Sores per l’incontro di inizio d’anno dei soci di CANALETE!”

Il mio saluto vi arriva dalla mia stanza della Casa marianista, che è como stare su un balcone, da dove si vede quasi tutta la enorme città, in questo momento, illuminata.

E così sto imparando ad essere un saltimbanco: anni fa, dalle Alpi trentine alle Ande Equaroriane; poi, dalle Ande sui 3000 metri alla pianura sul livello del mare della selva chocoana; due anni fa, dal Chocó alla Capitale della Colombia, che orgogliosamente proclama di stare “2600 metri più vicina alle stelle”; sono passate già alcune settimane da quando ho fatto un’altra piroetta per arrivare fin qui a vivere, ancora più in su, insieme alla comunitá parrocchiale del “Beato Guglielmo Giuseppe Chaminade.

Cambiano i paesaggi geografici, il carattere delle persone, la situazione socioeconómica della gente, la visione della vita, la maniera di esprimere la spiritualità e la fede, e il tempo anche corre e va… I fratelli di comunità cambiano. Javier, spagnolo, compiuti da poco gli 80 anni, operato al fegato, se n’è andato al Cielo, per un infarto, la mattina del capodanno; con lui ho condiviso la casa nella Madonna della Carità; l’avevo appena chiamato dal nuovo posto per fargli gli auguri di buon anno… Con me vivono altri due giovani marianisti, non ancora trentenni, i due di pelle oscura, Edwar è nativo di Lloró ed è responsabile della pastorale in una scuola media e liceo popolare, che si trova dentro il territorio della parrocchia ed è diretto dai marianisti, e aiuta nella catechesi parrocchiale e con le attivitá dei giovani; il secondo, James, viene da Haití, un’isola del Caribe, e sta studiando filosofía; io risulto essere il nonno della casa, se non fosse per il mio passo leggero su e giù per i fianchi della montagna, azzardandomi perfino a montare in bicicletta, con un fiatone e la lingua fuori…

Vi rendete conto che il Signore è buono con me, perchè non mi lascia tranquillo, né permette che mi sieda sugli allori, che pensi di sapere tutto. Ringraziatelo con me. E poi, uno è felice quando vuoi bene alle persone, a tutte le persone e ricevi da loro un poco d’affetto. Sì, la gente della nuova parrocchia è molto disponibile e attenta al sacerdote; mi salutano come fossi stato qui da sempre.

Sono gente modesta, lavoratrice, educata; vanno la mattina presto a lavorare lontano e ritornano la notte; sicché nei nostri quartieri, durante il giorno, non c’è molto movimento.

La maggior parte degli asili e del doposcuola gestiti dalla “Fundación Chaminade”, che è sostenuta da voi e dalla Provincia di Trento, si trova nella attuale parrocchia. Potrete continuare ad aiutare e, con il vostro appoggio e di altri, riaprire una mesa per bambini e anziani (un centinaio, pare), nel quartiere “San Ignazio”. Gli aiuti che riceviamo da voi si distribuiscono in diverse attività e a favore di studenti, in borse di studio.

Le elemosine dei fedeli riescono appena a coprire tre stipendi, le spese correnti, le piccole riparazioni e il mantenimento. Mi chiedo come hanno fatto a costruire la Chiesa, partendo dalle assi della prima cappella. La gente vuol collaborare e lo fa sulla misura delle sue possibilità. Il Signore valorizza moltissimo questa generosità, che come l’offerta della vedova del Vangelo. Dopo il luogo sacro per le celebrazioni, tutti erano e sono d’accordo che la precedenza assoluta alla prossima grande (enorme) spesa sono le sale e i saloni parrocchiali per le riunioni dei vari gruppi apostolici che portano avanti il lavoro pastorale della comunitá. Per la catechesi, alla quale partecipano più di 400 bambini e giovani, usiamo le aule del collegio, per fortuna.

Per il momento, faccio punto e vi lascio terminare il banchetto: “Buon pranzo!”

Vi ricordo e prego per voi. Nel vostro cuore ci sia solo bontà.

Con affetto grande,

vostro Remo

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